SHOCK PERCETTIVO

INTERIOR | JUERGEN MAYER H.

Juergen Mayer H., giovane progettista tedesco attivo in campo architettonico, è un vero esploratore di linguaggi. Rifiuta cliché precostituiti e si avventura nella sperimentazione, complice la dimensione digitale.

Le sue opere presentano forme avveniristiche, ma quando decide di usare il colore, gli spazi assumono una componente a dir poco esplosiva. Sull’attività di Mayer torneremo in futuro, ma ora ci soffermiamo su una sua recente installazione cromatica al Vitra Design Museum di Weil am Rhein.

Il tema dell’intervento cromatico è una delle zone-corridoio. Mayer compie un lavoro a crinale tra decorazione e arte pittorica, sconvolgendo gli schemi della percezione visiva. La normale gerarchia tra pavimento, pareti e soffitto viene sconvolta da campiture sghembe, asimmetriche, nervose, ad angoli acuti. Le intersezioni di bianco, fucsia, rosso, rosa e arancio annullano ogni riferimento spaziale, generando un’atmosfera di immersione cromatica sbalorditiva.

CONTRASTI NELL’ALTA MODA

FASHION | VALENTINO

Dalla settimana della haute couture parigina ss2018 si confermano vari indirizzi formali e progettuali. Alla preziosità di abiti finemente lavorati, che rispecchiano una visione classica della femminilità, si affianca il filone sperimentale, diretto a portare al settore più aulico della moda un contributo iconoclasta e dinamitardo.

In un’area intermedia, troviamo la collezione di Valentino, brillantemente disegnata da Pier Paolo Piccioli, da alcuni anni direttore creativo della maison romana. Sulla passerella prevalgono i capi a tinta unita, a dispetto di pizzi, ricami e fantasie rétro.

Capi importanti, aulici, ma Piccioli non cerca il coordinamento cromatico. Anzi, studia dei contrasti di grande effetto visivo, solitamente giocati su tre tonalità in apparente conflitto. Protagonisti, il verde menta, dei magnifici viola e il giallo curry.

La critica ha sottolineato che l’approccio del brand al tema del lusso veicola comunque una visione di grande modernità.

PARCHEGGIARE TRA I COLORI

INTERIOR | TERESA SAPEY

Il progetto che presentiamo oggi è del 2004, per cui non recentissimo. Eppure conserva una forte carica visivo-emozionale e un notevole interesse sul piano metodologico.

Il parcheggio interrato è un tema abitualmente risolto in chiave semplicistica, ma Teresa Sapey, architetto cuneese da un quarto di secolo attiva professionalmente in Spagna, ci ha dimostrato che proprio i temi apparentemente sterili possono generare soluzioni brillanti e pionieristiche.

Alla Sapey è stato affidato lo studio dell’apparato cromatico-segnaletico dell’autorimessa dell’hotel Silken Puerta America, a Madrid. La progettista rende friendly il parcheggio “infuocandone” le superfici con toni che sfumano tra giallo e rosso. Le informazioni per pedoni e automobilisti vengono affidate a zone di lettering (in nero) che disegnano icone o scritte di livello superiore.

CAMPI DI ENERGIA

PITTURA | PETER HALLEY

La tradizione dell’astrattismo geometrico, consolidatasi per tutto l’arco del XX secolo, prosegue nella contemporaneità attraverso la figura di Peter Halley, artista newyorkese classe 1953.

Dopo una formazione sinergica ai fermenti postmoderni degli anni ’80, Halley struttura i propri quadri sugli schemi geometrici che regolano l’organizzazione dello spazio umano (cellule, griglie carcerarie, condutture, ecc.). Soprattutto in chiave artificiale: del resto, i colori applicati alle tele – tutte di dimensioni importanti – non possono che appartenere all’estetica del sintetico.

Le tonalità cromatiche che riempiono i rettangoli sono molto sature e di pari intensità. I pattern di Halley sono formati innanzitutto da un contrasto armonico, dove i colori fluo si confrontano con le tinte primarie e con il nero.

Ma il supremo gioco dell’acrilico non si esplicita solo nella ricerca cromatica. Alcune porzioni del quadro sono a sbalzo texturato, ciò che genera impercettibili chiaroscuri.

RELAZIONI UOMO-COLORE A VIENNA

STREET FURNITURE | DIDIER FAUSTINO

Nei mesi scorsi, la Graben – arteria pedonale nel cuore storico di Vienna – ha acquisito nuovi significati iconografici e funzionali. Didier Fiuza Faustino, designer francese, è autore dell’installazione “Domestic landscape 2.0”: attraverso il sistema battezzato KÖR, ovvero una famiglia di elementi ripetibili e aggregabili all’infinito, si è attrezzata una della delle aree più affollate della capitale austriaca.

La configurazione di KÖR sfugge alle tradizionali classificazioni tipologiche dell’arredo urbano. Anzi, proprio per la sua assurdità geometrica, stimola i visitatori all’interazione e alla sperimentazione, in modo da sviluppare nuovi comportamenti e nuove posture.

Gli elementi in acciaio, basati su un uso esasperato dell’angolo retto, sono stati verniciati in turchese brillante, ciò che rende la loro presenza ancor più impetuosa nel contesto storico, in un accattivante gioco chiaroscurale.