UNA CASA GIOIOSA

DESIGN | BOSA

“Decorare” la casa significa oltrepassare il dato puramente organizzativo e funzionale per imprimerle una personalità visiva più spiccata, più originale. Spesso l’identità di uno spazio abitativo deriva più da dettaglio come tessuti, tinteggiatura delle pareti, oggetti, tappeti e tanto altro.

Se pensiamo all’oggettistica, ci viene in mente Bosa, azienda trevigiana di grande notorietà che, al sapere artigiano ha unito una ricerca iconografica assai feconda. In questa operazione, è riconoscibile la collaborazione con importanti designer contemporanei (Jaime Hayon, Sam Baron, Matteo Cibic, ecc.).

Oltre che per i temi e gli spunti divertenti, i prodotti di Bosa si contraddistinguono per un uso disinibito del colore, sia in tinta unita che in pattern, tanto da assumere, nella casa, un forte valore simbolico e iconografico, secondo suggestioni post-moderniste (prima fra tutte, quella di Mendini).

L’ABBRACCIO GIALLO

ARCHITETTURA | TETRARC

Da alcuni anni la città di Nantes, a Nord della Francia, è un vero e proprio laboratorio di architettura contemporanea. Al quadro di quella incessante sperimentazione appartiene anche il complesso Hub Créatic, incubatore per start up, giovani imprese e co-working.

Mentre gli spazi interni, seppur spettacolari, si giocano sull’uso del legno naturale e su toni soft, le facciate presentano un’immagine vivacissima e accattivante. Il ritmo razionalista delle finestre viene sovvertito da frangisole rettangolari dal taglio asimmetrico, come asimmetrico è il posizionamento dell’uno rispetto all’altro. Lo studio Tetrarc, autore del progetto, opta per una geometria rettilinea ma spigolosa, con effetto dinamico e vibrante.

L’uso del giallo acceso determina una vera esplosione nel paesaggio urbano, rafforzata dal gioco chiaroscurale irregolare, che esprime l’energia giovane contenuta nell’edificio.

NATURALE E ARTIFICIALE

ARREDO | ALPI SOTTSASS

Agli inizi degli anni ’80 Ettore Sottsass disegna per Alpi, azienda specializzata in laminati lignei (normalmente detti “impiallacciature”), una collezione di rivestimenti che egli stesso avrebbe adottato per alcuni suoi progetti d’arredo.

In quelle superfici, colori intensi (oltre alla versione grigia) fanno da sfondo al movimentatissimo e aggrovigliato pattern delle venature. Più precisamente, il designer contamina la texture naturale del legno con una cromaticità artificiale e sofisticata, dando luogo a una nuova energia espressiva.

Attraverso questo progetto, Sottsass reintroduce il tema della decorazione bidimensionale, tanto respinto dal Modernismo.

Alcuni mesi fa l’azienda romagnola ha rilanciato quella collezione attraverso il contributo creativo di Martino Gamper, che ha reinterpretato quei laminati in una mini-serie di arredi.

IL LEGNO NON HA COLORE

CULTURA DEI MATERIALI | LEGNO

Questa volta non proponiamo una recensione di un lavoro, ma semplicemente una riflessione. La bellezza della materia viene percepita come un fatto autonomo dalle sue peculiarità cromatiche. O forse proprio in virtù di quello. Insomma, un materiale è bello e basta.

Nell’immaginario di tutti noi il legno viene considerato intramontabile e portatore di conforto visivo, capace di legarci alla natura ancestrale. E difatti è una materia versatile, che si è adattata ai mutamenti del gusto e dello stile nonché alla trasformazioni delle tecnologie di lavorazione, tanto che continua a essere molto presente nella progettazione contempranea.

Il legno non ha colore. È legno e basta. Non è marrone. È semplicemente color legno, con tutte le sue venature, sfumature e declinazioni. Tanto facile da interpretare e applicare, tanto difficile da classificare in senso cromatologico. E si abbina a tutto, dai contesti più avveniristici a quelli più tradizionali.

UN DRAGO SULLA COLLINA

ARCHITETTURA | BILBAO ARENA

Alla periferia di Bilbao sorge la nuova arena, completata di recente su progetto dello studio ACXT. La compattezza visiva dell’edificio è dovuta alla “cintura” curvilinea che completa la prozione superiore della facciata. Tuttavia, esso si presenta nel paesaggio periurbano in terni dinamici poiché, trovandosi su una piccola collina, viene percepito dal basso verso l’alto.

Il rivestimento è costituito da migliaia di squame rombiche in acciaio verniciato in cinque tonalità di verde (con inflessioni verso il giallo), tanto da farlo sembrare un gigantesco drago sport-friendly. Qua e là, la texture è ”inquinata” da moduli gialli o rossi. Quel rivestimento lambisce i corridoi esterni ed è montato a secco su una struttura in ferro aerata.