HOUSE-BLOCK

INTERIOR | DECORAZIONE

Il ruolo del colore, nella cultura del progetto, ha vissuto vicende alterne. Nella contemporaneità vi si è riaffacciato come importante tema di decorazione, capace di personalizzare e di reinterpretare uno spazio in modo talvolta sovversivo.

L’applicazione del colore è strettamente associato alla superficie, ovvero a un’entità bidimensionale. Ma la somma di piani genera uno spazio, approdando a una condizione 3D. L’ambiente interno si rivela così un vero e proprio color block, al quale partecipano sia tinte unite che pattern. Esso annulla la contrapposizione gestaltica tra figura (gli oggetti, l’arredo, gli elementi decorativi e le presenze artistiche) e sfondo (le pareti).

Oggi lo studio cromatico di uno spazio interno va affrontato in senso unitario, dove le parti concorrono a pari merito e con pari valore, come se si trattasse di una composizione pittorica.

COLORI CONTRO IL VIRUS

ART | LOUIS VUITTON

Nell’emergenza globale legata alla diffusione del Covid-19, anche il mondo della moda ha dato dei contributi economici e di pensiero.

Da qualche settimana il beige del paesaggio parigino è “spaccato” da una coloratissima installazione pittorica di Steven Burke. Committente è la maison Louis Vuitton che, rinnovando la propria collaborazione con il mondo dell’arte, ha voluto lanciare un messaggio di speranza attraverso le 14 vetrine del proprio headquarter, a un passo dal Pont Neuf.

L’artista dalla mano naïf ha intitolato l’installazione “Nine Colors, Nine Eyes e Nine Hearts”, che occupa una superficie totale di ben 280 metri quadrati. E dichiara su Instagram l’intento di «rallegrare la vita quotidiana dei passanti. Nove colori, nove occhi e nove cuori, l’idea di questo affresco è quella di offrire un paesaggio colorato, punteggiato da mani fisicamente separate ma collegate tra loro da onde positive. Una sorta di gigantesca cartolina che ci collega gli uni agli altri».

IGIENE IN TECHNICOLOR

BATHROOM | VINTAGE

Il design dell’ambiente bagno ha vissuto varie fasi di trasformazione. La prima, dal carattere rivoluzionario, è coincisa con il periodo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, quando andarono ad affermarsi nuovi stili di vita e nuove concezioni di spazio abitativo.

Una visione pop, dinamitarda e psichedelica entra nella stanza più privata della casa, quasi questa diventasse un luogo d’immagine e di intrattenimento. Grafiche impetuose, colori vitaminici e materiali inconsueti vanno ad avvolgere pareti, sanitari e arredi. L’uso del colore è praticato tanto dell’interior design – anche nell’accezione più decorativa – quanto dall’industria della ceramica, che inizia a immettere sul mercato accessori rosa, versi, blu e gialli.

La stanza da bagno si trasforma così in un luogo equivalente al resto della casa, ma mentre in cucina, soggiorno e camera si sperimentano anche soluzioni organizzative più fluide e razionali (modularità, impilaggio, ecc.), qui l’innovazione resta soprattutto sul piano formale ed espressivo, lasciando inalterata la sua tecnicità.

YELLOW IN PROGRESS

RETAIL | CALVIN KLEIN

In tutta onestà, non sappiamo se questo flaghipstore di Calvin Klein esiste ancora dopo la fuoriuscita di Raf Simons (che ne volle fortemente il restyling) dalla direzione creativa del marchio e dal riposizionamento di quest’ultimo. In ogni caso, si tratta di un lavoro molto interessante, che vide la collaborazione tra lo stesso Simons, il designer John Pawson (che ne disegnò il progetto iniziale) e l’artista Sterling Ruby, che ne curò un rimaneggiamento nelle forme di un’installazione.

Nel risultato finale, la boutique si presenta(va) come uno spazio totalmente giallo limone, che esplode(va) dal grigio marmoreo dell’edificio. Da minimalismo delle collezioni, si passa a un ambiente energetico, massimalista, capace di generare un’esperienza immersiva.

Al di là della scelta cromatica totalizzante, i dettagli del negozio sono riconducibili al tema del cambiamento e del work in progress così come si esprime nel contesto urbano, a partire dall’uso delle impalcature.