ROSA E IMPERSONALE…

RETAIL | JACQUEMUS

… ma anche celere e virale. Questi sono i tratti caratteristici della nuova invenzione commerciale (e comunicativa) dello stilista francese Simone Jacquemus, che ha appena presentato un nuovo concept store a Parigi.

Lo shop, aperto solo dal 3 al 5 dicembre scorsi a due passi dal Louvre, è stato dedicato esclusivamente alla nuova Bambino Long Bag, oltretutto presente in un solo colore: il rosa shocking. Ispirato ai negozi automatici h24 dedicati a cibo e bevande confezionati, il pop-up store è rimasto aperto a tutte le ore del giorno e della notte.

Quella stessa nuance ha inondato sia lo storage – decine di bacheche modulari, gestite mediante touch screen – sia la vetrina, affacciata sulla discreta rue Richelieu.

La cromaticità Instagram-friendly, la sovversione del format iper-comune e spesso anonimo del negozio automatico e il superamento del concetto classico della boutique, fanno di questo esperimento la nuova frontiera dello shopping.

 

Pink and impersonal – … But also fast and viral. These are the characteristic features of the new commercial (and communicative) invention of the French designer Simone Jacquemus, who has just presented a new concept store in Paris.

The shop, open only from 2 to 4 December close to the Louvre, was dedicated exclusively to the new Bambino Long Bag, moreover present in only one color: shocking pink. Inspired by the 24-hour automatic shops dedicated to packaged food and drinks, the pop-up store remained open at all hours of the day and night.

That same nuance flooded both the storage – dozens of modular showcases, managed by touch screens – and the shop window, overlooking the discreet rue Richelieu.

The Instagram-friendly chromaticity, the subversion of the hyper-common and often anonymous format of the automatic shop and the overcoming of the classic concept of the boutique, make this experiment the new frontier of shopping.

COLORI D’AFRICA

DECORATION | BOGO JA

Dal 2014, il festival Bogo Ja è il cuore vitale di Siby, un villaggio del Mali, che attira un pubblico addirittura internazionale.

Bogo Ja ruota attorno a un concorso per la decorazione di edifici della tradizione locale. L’iniziativa promuove l’arte pittorica sui muri di terra battuta, di cui le donne sono artefici esclusive.

A fine lavori, il villaggio si presenta come un’emozionante installazione di motivi geometrici realizzati rigorosamente a mano e campiti con le tonalità calde tipiche dei paesaggi africani, ovvero i rosa, i gialli, i rossi e un ampio spettro di marroni.

Al festival Bogo Ja gli uomini immagazzinano il grano, ma solo le donne possono partecipare al concorso di pittura. Ognuna può scegliere il pattern e le nuance, ma la pittura deve essere applicata sui mattoni di fango. Niente cemento.

A ogni edizione vengono realizzate oltre 400 opere, su qualunque tipologia di costruzione. Poi la pioggia le lava via e l’anno successivo le donne ricominciano.

Colours of Africa – Since 2014, the Bogo Ja festival has been the vital heart of Siby, a village in Mali, which attracts an even international audience.

Bogo Ja revolves around a competition for the decoration of traditional local buildings. The initiative promotes the art of painting on clay walls, of which women are the exclusive creators.

At the end of the work, the village looks like an exciting installation of geometric patterns made strictly by hand and filled with the warm tones typical of African landscapes, namely pinks, yellows, reds and a wide spectrum of browns.

At the Bogo Ja festival, men store grain, but only women can participate in the painting contest. Everyone can choose the pattern and the nuances, but the paint must be applied on the mud bricks. No concrete.

At each edition, over 400 works are created, on any type of construction. Then the rain washes them away and the following year the women start again.

VERDE COME IL DENARO

INTERIOR | KARIM RASHID

Karim Rashid colpisce ancora. Anche se si tratta di un semplice concept, il linguaggio fluido del celebre designer americano invade idealmente una banca a Mosca.

Sebbene di proprietà prevalentemente statale, la Sberbank adotta una comunicazione molto friendly e contemporanea, adatta al corso capitalista. Non a caso, Rashid crea un’immagine accattivante, fatta di linee dinamiche e di superfici curve colorate con vari toni di verde brillante, alternato al bianco.

Lo spazio della banca è organizzato in modo colloquiale e informale, senza la tradizionale separazione tra impiegati e clienti. Anzi, contiene perfino una zona bar: la tradizionale fisionomia dell’istituto di credito si evolve nelle forme dell’intrattenimento puro.

L’ambiente è anche assai estroverso: le grandi vetrine affacciate sulla strada diventano un elemento seduttivo, come accade nel design dei locali più cool.

 

Green as money – Karim Rashid strikes again. Even if it is a simple concept, the fluid language of the famous American designer ideally invades a bank in Moscow.

Although predominantly state-owned, Sberbank adopts a very friendly and contemporary communication, suited to the capitalist course. Not surprisingly, Rashid creates a captivating image, made of dynamic lines and curved surfaces colored with various shades of bright green, alternating with white.

The bank space is organized in a conversational and informal way, without the traditional separation between employees and customers. Indeed, it even contains a bar area: the traditional appearance of the credit institution evolves into forms of pure entertainment.

The environment is also very extrovert: the large windows overlooking the street become a seductive element, as happens in the design of the coolest clubs.

DALL’UNCINETTO DELLA NONNA

SNEAKERS | LC23

Dopo la poltrona, le scarpe. Torniamo a parlare di Leo Colacicco, designer pugliese, per via di una nuova, sorprendente creazione.
A fine ottobre StockX, il più grande portale al mondo di vendita e rivendita di scarpe e abiti, ha lanciato tre modelli speciali di Nike, rivestite in crochet, risultato della collaborazione con lo stesso Colacicco, proprietario del marchio LC23.

L’idea parte dal concetto della classica “coperta delle nonne”, realizzata con scacchi coloratissimi fatti a mano e cuciti fra loro. L’autore racconta che «durante il primo lockdown ho avuto la possibilità di provare la customizzazione soprattutto delle scarpe.

Abbiamo unito elementi diversi, tra suole di un modello classico e tomaia di uno sportivo, doppi lacci e personalizzazioni per creare pezzi esclusivi. È un mondo in grande espansione e consente di esprimere la nostra creatività».

Ogni esemplare richiede venti ore di lavorazione, precisione al millimetro e tanta, tanta libertà nell’uso dei colori. Dei modelli bizzarri tanto da rivelarsi unisex.

 

From grandma’s crochet – After the armchair, the shoes. Let’s go back to talking about Leo Colacicco, an Apulian designer, because of a new, surprising creation.

At the end of October StockX, the largest portal in the world for the sale and resale of shoes and clothes, launched three special Nike models, covered in crochet, the result of the collaboration with Colacicco himself, owner of the LC23 brand.

The idea starts from the concept of the classic “grandmother’s blanket”, made with craft colorful chess pieces sewn together. The author says that «during the first lockdown I had the opportunity to try the customization especially of the shoes. We have combined different elements, between the soles of a classic model and the upper of a sports one, double laces and customizations to create exclusive pieces. It is a world in great expansion and allows us to express our creativity».

Each piece requires twenty hours of work, precision to the millimeter and a lot, a lot of freedom in the use of colors. Bizarre models to the point of being unisex.

COLORI ANIMATI

FASHION | UNDERCOVER

L’immaginario nipponico comprende anche la vastissima produzione dei cartoni animati celebri in tutto il mondo, già a partire dagli anni ’70 del secolo scorso.

Lo conferma Jun Takahaschi, titolare del brand Undercover, che dedica un segmento della collezione fw21 proprio al mondo degli anime. Dalla collaborazione con la casa di produzione del ciclo Evangelion, il designer crea una mini-serie di piumini modellati sullo stile di quei personaggi fantastici. Il gioco delle impunture crea un legame stretto tra le tinte forti a contrasto e le grafiche simmetriche, che ricompongono l’identikit di quei “mostri” tra pop e robotico.

Pensati per un pubblico giovane, quei capi possono essere pensati anche come pezzi da collezione o indossati sulle piste da sci.

 

Animated colors – The Japanese imaginary also includes the vast production of cartoons famous all over the world, starting from the 70s of the last century.

This is confirmed by Jun Takahaschi, owner of the Undercover brand, which dedicates a segment of the fw21 collection to the world of anime. From the collaboration with the production house of the Evangelion cycle, the designer creates a mini-series of duvets modeled on the style of those fantastic characters. The game of stitching creates a close link between the strong contrasting colors and the symmetrical graphics, which recreate the identikit of those “monsters” between pop and robotics.

Designed for a young audience, those garments can also be thought of as collector’s items or worn on the ski runs.

PSYCHO-FOOD

INTERIOR | BUN BURGERS

Lo studio valenciano Masquespacio arriva a Milano con un progetto di interior per Bun (in viale Bligny). L’obiettivo del progetto era quello di creare un’identità con un chiaro focus sulle nuove generazioni e allo stesso tempo rappresentare un approccio insolito e più sofisticato rispetto a questo tipo di ristorazione.

Il progetto parte dalla valorizzazione delle parti murari esistenti per poi integrarli in un’estetica completamente innovativa: «Quando abbiamo visto i bellissimi mattoni e gli archi, è stato evidente per noi che avremmo usato questi due elementi come punto di partenza del progetto». Per creare un’immagine omogenea, sono state aggiunte ulteriori forme ad arco con un colore verde e viola chiaro attraverso l’intero locale, alcune totalmente indipendenti e altre a evidenziare quelli già esistenti.

Quelle due tinte creano un contrasto davvero freak, conferendo all’ambiente una valenza piuttosto psichedelica, quasi da night club.

 

Psycho-food – The Valencian studio Masquespacio arrives in Milan with an interior design for Bun (in viale Bligny). The goal of the project was to create an identity with a clear focus on the new generations and at the same time represent an unusual and more sophisticated approach to this type of restaurant.

The project starts from the enhancement of the existing wall parts and then integrates them into a completely innovative aesthetic: «When we saw the beautiful bricks and arches, it was clear to us that we would use these two elements as the starting point of the project». To create a homogeneous image, additional arched shapes with a light green and purple color were added throughout the entire room, some totally independent and others to highlight the existing ones.

Those two colors create a truly freak contrast, giving the environment a rather psychedelic, almost night club value.

TAVOLOZZA A TAVOLA

Tra il 1966 e il 1967 Gio Ponti fornì i disegni per un servizio da tavola composto da piatti piani e fondi e da vassoi ellittici disegnati da Ambrogio Pozzi per il catalogo della Ceramica Franco Pozzi (Gallarate).

La collezione “Fantasia Italiana” rispecchiava perfettamente le esigenze di un’azienda volta a una produzione di oggetti d’uso e d’arredo, in terraglia, porcellana e grès, improntati agli sviluppi del design seriale.

Le forme semplici e standardizzate immaginate dai due designer divennero il supporto ideale sul quale applicare disegni geometrici essenziali come il cerchio, le righe, la falce di luna e le eliche (o fiori) composte da quattro o otto semicerchi, realizzati con la tecnica della calcomania a monocromo o in combinazioni cromatiche dai toni accesi e vibranti.

A tutt’oggi, oltre a rappresentare una collezione di grande interesse collezionistico, quei pezzi possono essere considerati come tessere di un caleidoscopio da comporre sul muro, in chiave tendenzialmente infinita.

 

Table colour palette – Between 1966 and 1967 Gio Ponti provided the designs for a table service consisting of flat and deep plates and elliptical trays designed by Ambrogio Pozzi for the catalog of Ceramica Franco Pozzi (Gallarate).

“Fantasia Italiana” collection perfectly reflected the needs of a company aimed at the production of objects of use and furnishings, in earthenware, porcelain and stoneware, marked by developments in serial design.

The simple and standardized shapes imagined by the two designers became the ideal support on which to apply essential geometric designs such as the circle, the lines, the crescent moon and the helixes (or flowers) made up of four or eight semicircles, made with the calcomania technique in monochrome or in color combinations with bright and vibrant hues.

To this day, in addition to representing a collection of great collectible interest, those pieces can be considered as chips of a kaleidoscope to be composed on the wall, in a basically infinite key.

BALCONI DINAMICI

ARCHITECTURE | PARIS

Alla periferia nord di Parigi, una via stretta e lunga, costeggiata da un’edilizia economica grigia e anonima. Dove la strada compie una curva, il paesaggio si anima. I corpi edilizi di Rebière 21 Housing assumono un taglio trapezoidale e, nei ritagli semi-pubblici, si sviluppano dei balconi a pianta curva, molto ampi, come vere e proprie stanze all’aperto. L’orientamento di ciascuno, a forma di goccia, ruota progressivamente con il variare del piano.

La sovrapposizione di quelle piattaforme genera una vera e propria sorpresa prospettica dal basso verso l’alto. Per amplificare ulteriormente uno spazio angusto, gli architetti Hondelatte e Laporte catturano l’attenzione dei passanti attraverso il colore: il fondo di ciascun balcone è dipinto con un colore molto saturo, che va anche a personalizzare il soffitto della loggia.

Visto che la sequenza dei balconi si distacca leggermente dall’edificio, essi formano quasi un volume autonomo in chiave arcobaleno.

 

Dynamic balconies – In the northern outskirt of Paris, a long and narrow street, lined with a gray and anonymous economic buildings. Where the road makes a curve, the landscape comes alive. The buildings of Rebière 21 Housing take on a trapezoidal cut and, in the semi-public cutouts, very large curved balconies develop, like real open-air rooms. The orientation of each, in the shape of a drop, rotates progressively with the variation of the floor.

The overlapping of those platforms generates a real perspective surprise from the bottom up. To further amplify a narrow space, architects Hondelatte and Laporte capture the attention of passers-by through color: the bottom of each balcony is painted with a very saturated color, which also personalizes the ceiling of the loggia.

Since the sequence of balconies is slightly detached from the building, they almost form an autonomous volume in a rainbow key.

ESPERIENZA BAROCCA

ARCHITECTURE | YORO PARK

Il Site of Reversible Destiny è un “parco esperienza”, un po’ ludico e un po’ concettuale, aperto nel 1995 su progetto dall’artista giapponese Arakawa Shusaku e di sua moglie, la poetessa Madeline Gins.

Il tema del parco, situato a Yoro (Giappone) ed esteso circa 18.000 metro quadri, è “incontrare l’inaspettato”. La coppia ha concretizzato la sua audace e spericolata visione in un complesso architettonico composto da un il vasto campo ellittico a forma concava e da un padiglione principale chiamato Critical Resemblance House.

La nostra attenzione ovviamente ricade sulla House, che si presenta come un assemblaggio di quinte piane e curve, ognuna di un colore diverso, tutti molto vivaci, che intrattengono una potente relazione con il paesaggio. La stessa logica compositiva coinvolge anche l’interno: l’assenza di ogni gerarchia funzionale e geometrica è esaltata da una palette cromatica ugualmente vivace.

 

Baroque experience- The Site of Reversible Destiny is an “experience park”, a little playful and a little conceptual, opened in 1995 on a project by the Japanese artist Arakawa Shusaku and his wife, the poet Madeline Gins.

The theme of the park, located in Yoro (Japan) and covering approximately 18,000 square meters, is “meeting the unexpected”. The couple realized their daring and reckless vision in an architectural ensemble consisting of a vast elliptical concave field and a main pavilion called the Critical Resemblance House.

Our attention obviously falls on the House, which looks like an assembly of flat and curved wings, each of a different color, all very lively, which have a powerful relationship with the landscape. The same compositional logic also involves the interior: the absence of any functional and geometric hierarchy is enhanced by an equally bright color palette.

VITA IN TOTAL BLACK

INTERIOR | TAMIZO

Rigore, ma non minimalismo. Anzi, l’impiego pervasivo del nero in questa casa unifamiliare in Polonia genera un effetto addirittura massimalista.

E coraggiosissimo, poiché nel gusto e nell’immaginario collettivo nessuno sognerebbe mai di usare quella tinta in uno spazio abitativo. Il nostro interesse per questo lavoro deriva da due aspetti: lo sdoganamento del nero nell’interior design e per la gestione di quello stesso colore in ogni micro-scena della casa.

L’impegno estetico dello studio Tamizo Architects, con base a Varsavia e a Lodz, è diretto a dimostrare che il nero non è mai assoluto. Al contrario, ne esistono tante modulazioni, in relazione ai materiali, alle masse e all’incidenza sulle superfici dei diversi tipi di luce.

L’effetto complessivo è quello di uno spazio vellutato, di un’atmosfera perfino lieve, dove il nero viene interrotto qua e là da presenze chiare (ad esempio il divano beige e i pavimenti grigio chiaro).

 

Life in total black – Rigor, but not minimalism. Indeed, the pervasive use of black in this single-family house in Poland generates an even maximalist effect.

And very courageous, since in taste and in the collective imagination no one would ever dream of using that color in a living space. Our interest in this work derives from two aspects: the clearance of black in interior design and the management of that same color in every micro-scene of the house.

The aesthetic commitment of the Tamizo Architects studio, based in Warsaw and Lodz, is aimed at demonstrating that black is never absolute. On the contrary, there are many modulations, in relation to the materials, the masses and the incidence on the surfaces of the different types of light.

The overall effect is that of a velvety space, with an even warm atmosphere, where black is interrupted here and there by light presences (for example the beige sofa and light gray floors).