PEZZI UNICI, COLORI MAGICI
UNIQUE PIECES, MAGIC COLORS

FURNITURE | NUCLEO

Il lavoro dello Studio Nucleo rifugge dalla bipolarità arte/design. Piuttosto, è il frutto di una ricerca molto più ampia sulla materia e sulla tecnologia, che riconosce nelle resine un DNA potentissimo e inesauribile.

Dal 1 luglio a fine novembre, le più recenti collezioni d’arredo realizzate dal collettivo torinese, capitanato da Piergiorgio Robino, sono protagoniste di un’esposizione “in progress” presso la galleria Nilufar di Milano, dove le opere appariranno con cadenza mensile.

In It’s All About Color i colori sostituiscono il bianco che caratterizzava i pezzi (unici) nelle edizioni originali. Le nuove tinte, dal carattere decisamente surreale, esaltano il senso della manipolazione, della concretezza che non vuole soggiacere alla rigida geometria dei macro-pixel. E conferiscono a lampade, sedute e tavoli delle vibrazioni più intense, dei chiaroscuri che arricchiscono l’emozionalità tipica di molti arredi sperimentali.

 

The Studio Nucleo’s work shuns the art/design bipolarity. Rather, it is the result of much more research on matter and technology, which recognizes in resins a very powerful and inexhaustible DNA.

From the 1st of July to the end of November, the most recent furniture collections created by the Turin organization, led by Piergiorgio Robino, are the protagonists of an “in progress” exhibition at the Nilufar gallery in Milan, where the works will appear on a monthly basis.

In “It’s All About Color”, colors replace the white that characterized the (unique) pieces in the original editions. The new hues, with a decidedly surreal character, enhance the sense of manipulation, of concreteness that does not want to succumb to the rigid geometry of macro-pixels. And they give lamps, chairs and tables the most intense vibrations, chiaroscuro that enriches the emotion typical of many experimental furnishings.

COLORI DA PIC-NIC
PIC-NIC COLOURS

PRODUCT | PHARRELL WILLIAMS

Le posate da pic-nic di Pharrel Williams fatte con i CD. Il collettivo I Am Other della popstar americana, assieme a Pentatonic, azienda leader nell’economia circolare, ha prodotto un set ipercolorato, riciclato e riciclabile per insegnarci a fare a meno della plastica monouso.

Il progetto si chiama Pebble e consiste in un set di posate per i pasti fuori casa. Un guscio con la forma di ciottolo (cui si riferisce il nome) contiene un cucchiaio, una forchetta, un coltello, bacchette e una cannuccia. Tutto si ripiega e smonta per minimizzare l’ingombro.

Grande protagonista la plastica riciclata: la maggior parte del materiale usato arriva dalla grande dismissione di policarbonato derivante da CD, DVD e packaging alimentare. E tutto è trattato per poter essere riciclato, oltre che essere lavato in lavastoviglie.

Il kit da pasto si presenta come un mix di colori pastello per le impugnature a contrasto con le parti metalliche, realizzate in acciaio anodizzato rivestito in titanio iridescente.

 

Picnic cutlery by Pharrel Williams are made with the CDs. The organization I Am Other owned by the american popstar, together with Pentatonic, leader in the circular economy, has produced a hyper-colored, recycled and recyclable set to teach us to do without the disposable plastic.

The project is called Pebble and consists of a set of cutlery for the outside meals. A pebble-shaped shell (to which the name refers) contains a spoon, a fork, a knife, chopsticks and a straw. Everything folds up and dismantles to minimize the volume.

Great protagonist of recycled plastic: most of the material used comes from the large disposal of polycarbonate deriving from CDs, DVDs and food packaging. And everything is treated to be recycled, as well as being washed in the dishwasher.

The meal kit is presented as a mix of pastel colours for the handles in contrast with the metallic parts, realized in anodized steel covered by iridescent titanium.

ONDE ARANCIO

FURNITURE | FAULDERS STUDIO

BamScape è un micro-paesaggio cromatico commissionato dal Berkley Art Museum all’architetto Thom Faulders.

Nell’arco di 2 anni e mezzo, l’installazione ha fornito un nuovo fulcro nel grande atrio centrale del museo, che unisce discipline di arte, architettura e design. È stato concepito come un ambiente accogliente, fluido, aperto, destinato al relax, alle proiezioni di film, a spettacoli dal vivo e ad eventi multimediali. Ma è soprattutto uno spazio di sosta libera: BAMscape è dotato di rete wireless e di punti per l’alimentazione dei device digitali.

Per ottenere la massima presenza volumetrica entro i limiti di budget, il sistema pre-fab si è basato su processi di taglio laser CNC per la produzione personalizzata dei 150 singoli moduli curvi in schiuma poliuretanica, composta per il 93% da aria. La superficie è invece costituita da compensato laccato in arancione. Il colore collabora alla reinterpretazione del grande spazio di impronta brutalista, grigio, severo e spigoloso.

COLORI A FETTE

FURNITURE | LIGNE ROSET

Passata da azienda ad azienda dal ’96 a oggi, la poltrona “Slice” (“fetta”, appunto) fa parte del ricco e vivace catalogo di Ligne Roset, che comunque rispetta il disegno di Pierre Charpin, uno dei più talentuosi designer francesi contemporanei.

Essa si colloca nella galassia di elementi d’arredo componibili, che l’utente può personalizzare e interpretare a piacimento, soprattutto sul fronte cromatico. Essa appare come un corpo allungato e tagliato a fette, a partire dallo schienale. Il cliente può combinare la propria palette cromatica combinando le tinte – molto vivaci, ma tutt’altro che banali – del rivestimento tessile. E infine comporre una seduta dal carattere un po’ ludico ma soprattutto molto informale, che può proseguire all’infinito anche sotto forma di poggiapiedi o di pouf separato.

Nel panorama dell’arredo contemporaneo, Slice rappresenta uno dei modelli più dinamici e intriganti in fatto di imbottiti.

PINK REMIX

INTERIOR | AZAB

Il restyling di questo appartamento a Bilbao agisce su quanto presente addirittura dal 1968. Pur chiedendo un restyling allo studio Azab Architects, gli inquilini attuali hanno optato per il riutilizzo di quasi tutto l’arredo, di matrice assai tradizionale.

La sfida dei progettisti è consistita nell’armonizzare le preesistenze – compreso l’assetto distributivo fluido e dell’alloggio – con finiture e completamenti dal sapore contemporaneo.

L’unificazione riguarda soprattutto i dettagli degli spazi comuni (pavimentazione, carpenteria e mobili fissi) che prima erano nascosti.

La scelta più dirompente consiste sicuramente nella scelta di una nuova tavolozza cromatica (che comunque si adatta agli elementi esistenti) dominata dal rosa. Decisamente fantasiosi i pavimenti: spina di pesce in ceramica multicolor in cucina e moquette poligonale in alcuni locali.

La prevalenza delle tinte cosiddette “calde” genera un’atmosfera serena e ottimista.

ARCOBALENO IN SCATOLA

INTERIOR | MATALI CRASSET

Un open space nelle forme di un grande contenitore bianchissimo. È il nuovo spazio abitativo progettato da Matali Crasset, figura di punta del design francese (ma con collaborazioni soprattutto italiane in fatto di prodotti d’arredo), per una gioielliera.

L’appartamento, situato a Parigi, è stato riorganizzato secondo uno schema fluido e un micro-paesaggio assai luminoso. Pareti bianche e arredi dai toni neutri fanno da sfondo a coraggiosissime presenze cromatiche: un cilindro scorrevole pavimento/soffitto, ottenuto con una sequenza di doghe dalle tinte arcobaleno, racchiude la zona relax. Stessa soluzione per le tende alle finestre.

Pero non mancano accenti cromatici prevalenti, che conferiscono all’ambiente un’identità ancora più forte, come il pavimento in resina verde pallido, il day bed arancio e i contenitori della grande zona-cucina in verde superbrillante.

ABBRACCIO MULTICOLORE

ARCHITETTURA | MUSAC LEON

Effettivamente l’intervento non è recentissimo – è stato inaugurato nel 2005 – ma il rapporto tra schema tipologico e tessuto urbano appare di grande interesse, specie per il ruolo giocato dall’uso del colore sulle facciate.

La volumetria del Museo di Arte Contemporanea di León (MUSAC), in Spagna, è impostata su un ritmo modulare tra pieno e vuoto che occupa un intero isolato, con prospetti spezzati e uniformemente grigi. Questa maglia compatta e fondamentalmente isotropa si spezza in corrispondenza dell’area di ingresso, dove viene creato uno spazio convesso, quasi una piazza di raccordo tra museo e città.

L’impiego di pannelli policromi sulle facciate evoca l’idea di un abbraccio sotto il segno dell’arte e della cultura. Le tinte sono disposte asimmetricamente e provengono da tutto lo spettro cromatico. Insolitamente, l’abbinamento non avviene tra singole tinte ma tra palette composte da nuance di uno stesso colore.

UN CORNER PRIMARIO

RETAIL | JA! STUDIO

Un’incursione artistica nello store Loreak Mendian (San Sebastian, Spagna) a firma di Ja! Studio. La circostanza è la “messa in scena” della capsule collection di impermeabili Ura. Il minuscolo set up si trova all’ingresso del negozio, quasi a voler catturare lo sguardo dei passanti. E ci riesce grazie al raffinato gioco prospettico e soprattutto grazie all’uso dei colori primari (nella versione più satura) che caratterizzano la stessa collezione, in netto contrasto con il total white dello spazio interno.

Una pedana gialla triangolare, una quinta blu in lamiera forata ondulata, con effetto semitrasparente, e un pannello verticale verde vanno a formare una sorta di shop-in-shop esperienziale, che il visitatore percepisce come evento immersivo.

Il colore ha anche la funzione – sul piano concettuale – di ribaltare l’idea del maltempo, spaccando il grigiore che normalmente vi si associa.

IL PRISMA ESAGONALE

FURNITURE | DERLOT

Effettivamente non è la prima volta che parliamo del lavoro di Alexander Lotersztain, valente designer australiano, poiché rappresenta una figura professionale e creativa di grande interesse, specie in un contesto geografico assai debole sul fronte del design.

Ora la nostra attenzione si focalizza su Prisma, il sistema di sedute imbottite appartenenti a Derlot, il marchio attraverso cui lo stesso designer si autoproduce.

È un “programma” di moduli studiato per gli spazi terziari e caratterizzato da una versatilità estrema sul fronte dell’aggregazione dei singoli elementi, nonostante la loro apparente asimmetria e variabilità geometrica (incastri a spigolo, schienali di varia altezza e tavolini supplementari di vario tipo). La composizione (tendenzialmente infinita) avviene secondo un pattern esagonale.

Per quel che riguarda il rivestimento tessile, il catalogo prevede una vastissima disponibilità di tinte vivaci, soft e neutre, a conferma della versatilità del sistema.

VORTICI DI COLORE

FURNITURE | CC TAPIS

La CC Tapis vanta un’alta riconoscibilità nel campo del design del tappeto. L’identità dei suoi prodotti scaturisce da un elevato profilo manifatturiero associato al gusto contemporaneo. Ovvero dal filo diretto tra Milano, dove l’azienda ha sede, e il Nepal, dove i tappeti vengono annodati secondo un sapere artigianale tramandato nei secoli.

Una personalità “grafica” molto forte contraddistingue anche Slinkie, modello in tre versioni disegnato da Patricia Urquiola. Una goccia compie un percorso sinuoso creando un mirabolante gioco di sovraimpressioni. La stessa designer lo definisce come «un susseguirsi di evoluzioni cromatiche sviluppate in un universo composito di forme organiche. Un disegno digitale che consente a ogni tappeto di mostrare un’evoluzione di diverse lane, delineando molteplici associazioni cromatiche…».

Proprio queste ultime rinviano ad una palette molto estesa, seppur coerente, composta da decine di nuance collegate al blu o al rosso.