LE VELE ORIGAMI

ARCHITETTURA | TEXAS

Il complesso architettonico del Westside Natatorium di El Paso (Texas) si presenta come un aggregato di volumi schematici e austeri, con rivestimento grigio, dove la funzione prevale sulla ricerca formale.
Per contrappuntare questo rigore, i progettisti (Marc Fornes + Theverymany) hanno deciso di creare, all’esterno, un elemento accattivante e scenografico, con valenza quasi emozionale.

L’ingresso viene enfatizzato da una pensilina sinusoidale a tre ali che, come un veliero colorato, accoglie gli utenti, diventando così la parte caratterizzante del centro sportivo.

Il manufatto, dotato di forte tridimensionalità, è costituito dall’assemblaggio di moduli metallici, con l’effetto finale di un origami. Questi sono verniciati in azzurro e giallo, a scacchiera. I punti di appoggio sono plinti di cemento fruibili come panchine.

Un pattern optical, decisamente dinamico, metafora del mare.

RAGNATELE ARCOBALENO

ARTE | GABRIEL DAWE

Gabriel Dawe è nato a Città del Messico, dove è cresciuto circondato dall’intensità e i colori della tradizione messicana. Dopo aver lavorato come graphic designer, si trasferisce a Montreal, in Canada, nel 2000, dove comincia a sperimentare e a creare opere d’arte, arrivando a esplorare i tessuti e il ricamo. In breve tempo, il lavoro di Dawe si è evoluto nella creazione di installazioni di grandi dimensioni con il filo da cucito.

Tra il 2010 e il 2016 dà vita al ciclo di installazioni denominate “Plexus”, che si presentano come ragnatele intricate ma ordinate geometricamente, audaci e delicate allo stesso tempo. Mentre appaiono eteree e impalpabili sul piano fisico, sono accattivanti ed energiche su quello visivo grazie all’impiego costante delle tinte arcobaleno.

Nella loro semitrasparenza, quei vortici intrattengono con lo spazio preesistente un rapporto complesso, che apre nuove modalità di percezione e di esperienza visiva, anche in relazione alle diverse tipologie di luce.

MAGLIERIA MAGICA

MODA | MISSONI HOME

Per la settimana del design di Milano (9-14 aprile), Missoni ha voluto un’installazione singolare nel proprio showroom, curata da Alessandra Roveda.

L’ambientazione è consistita in un interior ricoperto in ogni sua parte di maglia variopinta, con un esito a dir poco magico, fiabesco e anche un po’ naïf.
Straordinario saggio d’arte e artigianalità, il lavoro della Roveda ridisegna e reinventa lo spazio cosi come la consistenza e la concezione degli elementi d’arredo, trasformando l’habitat in un’esperienza avvolgente e coinvolgente, sensuale, colorata e morbida, che assegna alla maglia il ruolo di assoluta protagonista.

Secondo la pratica artistica dello yarn bombing, trasforma il crochet in un’affascinante onnicomprensiva veste delle cose, un trait-d’union tra passato e futuro, rendendo evocativa e al tempo stesso imprevedibile, aliena e unica la fisionomia di mobili della memoria, comuni oggetti d’affezione come divani, letti, poltrone, libri, librerie, orologi a pendolo e molto altro ancora.

CANYON ARCOBALENO

ARCHITETTURA | SINGAPORE

La volumetria della Nanyang Primary School, appena completata a Singapore su progetto di Studio 505, si basa su due corpi allungati e paralleli, tra i quali si forma un percorso pedonale interno, che funge simultaneamente da spazio di aggregazione e di distribuzione.

La soluzione della facciata a strisce multicolor orizzontali, già presente verso la strada, si ripropone anche sui fronti del percorso privato, ma con un effetto visivo molto più dirompente e sofisticato.

Il gioco prospettico è amplificato dalla corsa delle stesse strisce, che corrono ininterrotte per tutto lo spazio a cielo aperto. E la curva intermedia contribuisce alla dinamicità di questa scena lineare.

Sono presenti tantissime tinte di ogni range cromatico (peraltro in versioni prevalentemente sature), ma non vi è alcun accumulo casuale: esse sono accostate e alternate con particolare cura, tanto da formare una percezione armonica sia nella visione generale sia isolando singole porzioni del rivestimento.

RELAZIONI CROMATICHE

NCS | FUORISALONE MILANO 2019

Un’esperienza particolarmente gratificante quella vissuta da NCS Colour Centre Italia durante la Design Week di Milano (9-14 aprile): il primo evento fuorisalone dell’azienda italiana, che ha preso le forme di un’installazione artistica con un protagonista indiscusso: il colore.

Sotto la direzione artistica di Gianluca Sgalippa, sono stati esposti i 15 lavori vincitori del nostro contest permanente Colour Match, che dalla versione digitale sono stati trasposti alla versione pittorica e ordinati, nell’allestimento, come veri e propri quadri.

L’evento ha rappresentato anche un’occasione per confrontare tanti approcci al mondo del colore e della sensibilità individuale verso un tema che, nel mondo del progetto, ha avuto fortune e importanza alterne.

Le magiche relazioni tra geometria e colore sono espresse da 15 pannelli coloratissimi. Pattern decorativi? Opere pittoriche? Grafiche astratte? Studi cromatici? Chissà… Tanti “match” che, combinati insieme davanti ai nostri occhi, formano una vera e propria galassia armonica.

CARTOLINA DAI TETTI

ARCHITETTURA | SHENZHEN

Questo intervento cromatico è documentato da questa unica foto tratta da Instagram. Oltretutto non si conosce il nome del progettista (semmai ve ne sia uno) e nemmeno la collocazione topografica nel tessuto di Shenzhen, megalopoli cinese confinante con Hong Kong. In questo caso, ci dobbiamo accontentare di uno scatto anonimo e divertente.

La sommità di un gruppo di edifici residenziali (uguali fra loro) è stata tinteggiata con colori differenti, a voler determinare la riconoscibilità di ciascuno rispetto agli altri. Curiosamente, è stata riportata anche una numerazione progressiva a grandi caratteri bianchi, quasi a riproporre, sotto il cielo, la numerazione civica normalmente presente a livello stradale.

Non capiamo il motivo di questa scelta, ma è come questa implicasse l’esistenza di punti di osservazione più alti, rispetto ai quali creare un fattore di orientamento.

IMMERSIONE PINK

INTERIOR | UTKAN GUNERKAN

Utkan Gunerkan è un architetto turco che vive e lavora a Milano. Recentemente, nel curare il restyling di una villa messicana, ha curato che anche l’immagine del bagno risultasse potente.

Per questo obiettivo ha seguito una ricetta molto precisa: portare le forme a un livello estremo di semplicità – a dire il vero ai confini con la banalità – a favore di scelte cromatiche dirompenti e coraggiose.

Pavimento e pareti (fino a una certa quota) in piastrelle rosa: tipologia tradizionalissima, ma in rosa super-cromatico. La parte superiore dei muri è tinteggiata in verde pallido, tinta opponente e nuance opposta alla superficie sottostante.

Ci pensano rubinetteria, lampade e specchio a imprimere alla stanza (peraltro molto ampia) un tocco di preziosità borghese grazie all’uso dell’ottone spazzolato; lo stesso effetto dorato che ritroviamo all’esterno dei lavabi a forma di conchiglia.

IL NASTRO CHE CORRE

ARTE | REMI ROUGH

Tra arte e spazio urbano, l’osmosi è sempre più viva. Non solo in termini contemplativi e simbolici, ma anche nel senso dell’interazione dinamica.

Remi Rough è uno street artist londinese che interviene sulla scena metropolitana con segni energici, capaci di rimettere in discussione la percezione del paesaggio artificiale.

In occasione di Art Basel 2018 di Hong Kong, Remi Rough ha realizzato un nuovo intervento all’interno della Quarry Bay Station di Hong Kong. L’opera, intitolata “Morning Dynamics”, riguarda banchine e corridoi sotterranei, che l’artista riveste con composizioni astratte e concatenate tra loro. Sui pannelli, le geometrie iconiche di Rough: figure astratte simili a nastri piegati, con colori accesi e angoli acuti.

Attraverso questo lavoro, l’autore riflette sull’interazione tra spazio e persone. Il gioco asimmetrico e dinamico delle forme reinterpreta il movimento dei passeggeri che ogni giorno usano e attraversano l’infrastruttura.

L’INGRANAGGIO SOSTENIBILE

ARCHITETTURA | GÖTEBORG

L’edificio, a destinazione uffici, si presenta come un tronco di cono rovesciato, con la superficie a zig-zag. In virtù di quest’ultima soluzione, è stato ribattezzato “the cog” (“l’ingranaggio”, “kuggen” in svedese). Si trova alla periferia di Göteborg ed è stato progettato da Winngårdh Arkitektkontor.

L’area di Lindholmsplatsen, in fase di forte espansione, trae da questo intervento un forte impulso identitario. Circondato da un’edilizia lineare e anonima, esso è diventato quasi un simbolo della scena pubblica, ma anche un esempio di architettura sostenibile: i pannelli solari, integrati nel rivestimento, rendono autonomo a livello energetico.

I “denti” del corpo di fabbrica appaiono ancora più aguzzi per via delle finestre triangolari. Il manufatto appare come un elemento visivamente dinamico, grazie alla geometria complessa ma soprattutto per la palette cromatica. I progettisti hanno deciso di alternare rosso, arancio e rosa (tutti decisamente saturi), rompendo il pattern, qua e là, con accenti verde chiaro.

INVERNO SATURO

FASHION | PREVIEW FW 2019-20

L’uso del colore è una costante della moda, specialmente femminile. Anche se più presente sulle passerelle che nella vita reale, esso non finisce di mostrare dimostra la propria efficacia espressiva: una nuance precisa e sofisticata può “nobilitare” anche un modello particolarmente banale o tradizionale.

Colours.it ha buttato lo sguardo sulle sfilate di Parigi per l’autunno-inverno 2019, registrando soluzioni cromatiche accese e decisamente sature. Un abito intero monocromatico rappresenta sempre la formula di maggior impatto visivo durante il fashion show.

La femminilità ruggisce ancora in rosa e rosso, ma si vanno riaffermando colori “difficili” come il viola e il verde, mentre si va articolando la gamma dei blu, tra l’elettrico e il polvere.

Nelle foto, da sinistra a destra, modelli di Balenciaga, Comme des Garçons, Givenchy, Valentino, Nina Ricci e Stella McCartney.