IL PONTE CHE CORRE

PUBLIC ART | CAMILLE WALALA

«L’Adams Plaza Bridge è una struttura affascinante, quindi ho voluto usare quello che c’era come una tela. L’architettura del lungo ponte a tunnel è davvero stimolante e volevo accentuare la sensazione di questa prospettiva esagerata. La tavolozza e i motivi creano un senso di movimento e sorpresa. Spero che porti un sorriso a tutte le persone che lo attraverseranno ogni giorno». Sono le parole di Camille Walala, l’artista londinese autrice di public artwork nel distretto di Canary Wharf.

Nato come temporaneo, ma poi reso permanente, il ponte collega collega One Canada Square al Crossrail Place. Il punto di partenza di Camille era l’architettura a tunnel del ponte. Mediante pellicola di vinile semitrasparente, ha sviluppato una tavolozza di motivi e colori elementari accuratamente selezionati, capaci di procurare ai pedoni una sensazione dinamica.

 

Running bridge – «The Adams Plaza Bridge is a fascinating structure, so I wanted to use what was there as a canvas. The architecture of the long tunnel bridge is truly inspiring and I wanted to accentuate the feeling of this exaggerated perspective. The palette and patterns create a sense of movement and surprise. I hope it brings a smile to all the people who cross it every day». These are the words of Camille Walala, the London artist and author of public artwork in the Canary Wharf district.

Born as temporary, but then made permanent, the bridge connects One Canada Square to Crossrail Place. Camille’s starting point was the bridge’s tunnel architecture. Using semi-transparent vinyl film, she has developed a palette of carefully selected basic patterns and colors, capable of giving pedestrians a dynamic feel.

INDOOR STREETSTYLE

PUBLIC SPACE | ROUBAIX

L’artista anglo-nigeriano ha disegnato recentemente Colorama skatepark nella città di Roubaix, nell’estremo nord della Francia. La sua matrice stilistica africana riaffiora nella scelta di grafismi semplici e di colori accesi, perfettamente in sintonia con l’immaginario giovanile.

Questa nuova funzione si insedia all’interno del centro culturale La Condition Publique, in un magazzino ottocentesco ritmato da pilastri. La preesistenza architettonica viene pienamente rispettata, nonostante l’inserimento dei dispositivi e delle piste per le corse in skateboard. Sono soprattutto questi ultimi elementi a essere inondati da colori squillanti ed energetici, valorizzati da un’illuminazione brillante.

Il fatto di intervenire in uno spazio chiuso, assieme alla forza cromatica del paesaggio, rafforza il senso della comunità urbana e dell’identificazione.

 

Indoor streetstyle – The Anglo-Nigerian artist recently designed Colorama skatepark in the city of Roubaix, in the far north of France. His African stylistic matrix resurfaces in the choice of simple graphics and bright colors, perfectly in tune with the youthful imagination.

This new function takes place within the La Condition Publique cultural center, in a nineteenth-century warehouse punctuated by pillars. The architectural pre-existence is fully respected, despite the inclusion of devices and tracks for skateboard racing. It is above all these latter elements that are flooded with bright and energetic colors, enhanced by bright lighting.

The fact of intervening in an enclosed space, together with the chromatic force of the landscape, strengthens the sense of the urban community and of identification.

MATERIA DA POLTRONA

FURNITURE | BERLUTI

Appuntamento celebrativo in casa Berluti, nello store parigino di Faubourg Saint Honoré, per scoprire l’eccezionale universo lifestyle della casa. Attraverso un’esposizione concepita come uno spazio intimo, la maison parigina – fondata da un calzolaio italiano a fine ‘800 – celebra il valore del cuoio patinato come espressione di un preciso “savoir faire” artigianale. Nell’iniziativa “The Art of Craftsmanship” emerge la Marbeuf Club Chair, vestita in piena pelle Venezia con una dimostrazione della potenza iconografica della patina, dai colori intensi tipici della città di Chandigarh: Pinjore Garden Green, Utopía Blue, Nespola Orange, Rose Garden Pink e Sukhna Sunset Purple.

Questa poltrona era già stata istituita negli anni ’60 nella boutique per offrire comfort ai clienti durante lo shopping. E oggi è stata rilanciata per volontà di Kris van Assche, direttore creativo del marchio.

 

Armchair matter – Celebratory appointment at the Berluti house, in the Parisian store of Faubourg Saint Honoré, to discover the exceptional lifestyle universe of the house. Through an exhibition conceived as an intimate space, the Parisian maison – founded by an Italian shoemaker at the end of the 19th century – celebrates the value of patinated leather as an expression of a precise artisan “savoir faire”. In the initiative “The Art of Craftsmanship” the Marbeuf Club Chair emerges, dressed in full Venezia leather with a demonstration of the iconographic power of the patina, in the intense colors typical of the city of Chandigarh: Pinjore Garden Green, Utopía Blue, Nespola Orange, Rose Garden Pink and Sukhna Sunset Purple.

This armchair had already been set up in the 1960s in the boutique to offer comfort to customers while shopping. And today it was relaunched by the will of Kris van Assche, creative director of the brand.

L’ABITO CHE FA IL TELEFONO

RETAIL | CASETIFY

Per il lancio dell’ iPhone 12, Casetify ha reinventato l’esperienza della vendita al dettaglio di accessori per la telefonia mobile. Per il restyling del proprio flaghipstore di Hong Kong, dove l’azienda ha sede, il marchio ha collaborato con Harry Nuriev di New York e con i Crosby Studios di Mosca.

Ispirato alle astronavi raffigurate nel cinema di Hollywood, il nuovo design del negozio trae influenza da varie narrazioni di fantascienza e di cyber-fantasy per fonderli agli elementi del mondo digitale e fisico.

Utilizzando i colori distintivi del marchio Casetify, il team di Crosby ha suddiviso lo spazio in diverse zone a blocchi di colore, che scorrono l’una nell’altra per formare un gradiente continuo. Il negozio replica un accogliente spazio comunitario, invitando i visitatori a creare e a personalizzare i device, con aree per la ricarica (letteralmente e figurativamente).

 

The dress that makes the phone – For the launch of the iPhone 12, Casetify has reinvented the retail experience of mobile phone accessories. For the restyling of its flagship store in Hong Kong, where the company is based, the brand collaborated with Harry Nuriev of New York and with Crosby Studios in Moscow.

Inspired by the spaceships depicted in Hollywood cinema, the store’s new design draws influence from various science fiction and cyber-fantasy narratives to blend them with elements of the digital and physical world.

Using the distinctive colors of the Casetify brand, the Crosby team divided the space into several color-blocking zones, which flow into each other to form a continuous gradient. The store replicates a welcoming community space, inviting visitors to create and customize devices, with areas for recharging (literally and figuratively).

QUADRATI AL PISTACCHIO

WALL PAINTING | RHYS DOUGLAS FARRELL

L’affascinante mondo dell’Optical ritorna grazie alla ricerca di Rhys Douglas Farrell, artista emergente che vive e lavora a Calgary, Canada. Il suo lavoro è una combinazione di colori e ritmi geometrici, spesso complessi, che si traducono in quadri o in wall painting.

Gradations of Gratitude è il titolo di una sua recente commissionata da un gallerista della sua città natale, impegnato nella creazione di una vera e propria galleria a cielo apertio di opere murali. Qui Farrell agisce in un contesto molto particolare. Dipinge personalmente con l’acrilico la facciata di un minuscolo edificio in mattoni inglobato tra i grattacieli.

Per la scelta dei colori, l’artista ha dichiarato di ispirarsi al pistacchio in pasticceria. E difatti troviamo dei quadrati concentrici in gradazioni cromatiche del verde…

Proprio perché l’opera è nascosta, provoca un forte impatto emozionale per le poche persone che hanno accesso al cortile.

 

Squares with pistachio – The fascinating world of Optical returns thanks to the research of Rhys Douglas Farrell, an emerging artist who lives and works in Calgary, Canada. His work is a combination of colors and geometric rhythms, often complexes, which result in canvas or wall painting.

“Gradations of Gratitude” is the title of one of his recently commissioned by a gallerist in his hometown, engaged in the creation of a real open-air gallery of murals. Here Farrell acts in a very particular context. He personally paints the facade of a tiny brick building incorporated between skyscrapers with acrylic.

For the choice of colors, the artist said he was inspired by pistachio in pastry. And in fact we find concentric squares in shades of green …

Precisely because the work is hidden, it causes a strong emotional impact for the few people who have access to the courtyard.

IL SILENZIO È BIANCO

ARCHITECTURE | FRAN SILVESTRE

Il progetto di questa villa fa convivere lo studio di un musicista con la sua abitazione. Situato in una zona residenziale vicino a Valencia, l’edificio si presenta come un volume regolare e rigido contenuto in un recinto di cemento.

Il pianterreno, con muri grigio chiaro, è fortemente estroverso e dialoga con la piscina e il giardino. Ma il piano superiore, che ospita la zona notte, è totalmente bianco e introverso e dialoga solo con il cielo. Lo spazio è organizzato secondo un’articolata compenetrazione tra corridoi, patii, vetrate e stanze.

Il vuoto è protagonista. Il silenzio, voluto dal proprietario per ragioni acustiche, è tradotto anche nella percezione dello spazio. L’uso del bianco genera un gioco metafisico di luci e ombre, di vuoto e pieno, dissolvendo ogni rigida delimitazione tra una zona e l’altra.

Il disegno di questa villa si colloca sulla scia del minimalismo architettonico, ma il risultato emozionale è assolutamente massimalista.

 

Silence is white – The design of this villa brings together a musician’s studio with his home. Located in a residential area near Valencia, the building looks like a regular and rigid volume contained in a concrete enclosure.

The ground floor, with light gray walls, is strongly extroverted and communicates with the swimming pool and the garden. But the upper floor, which houses the sleeping area, is totally white and introverted and communicates only with the sky. The space is organized according to an articulated interpenetration between corridors, patios, windows and rooms.

The void is the protagonist. The silence, desired by the owner for acoustic reasons, is also translated into the perception of space. The use of white generates a metaphysical game of light and shadow, of emptiness and fullness, dissolving any rigid delimitation between one area and another.

The design of this villa follows in the wake of architectural minimalism, but the emotional result is absolutely maximalist.