VIAGGIO DOMESTICO

FURNITURE | MAARTEN DE CEULAER

«Mi sono imbattuto in un’immagine di valigie impilate, che ha immediatamente fatto scattare l’idea centrale del mio progetto: un concetto di guardaroba progettato per il nomade moderno, che viaggia e vive in tutto il mondo. Invece di un tradizionale e ingombrante guardaroba, ho creato un sistema dinamico composto da unità modulari, attentamente dimensionate e facilmente riorganizzabile in base alle mutevoli esigenze dell’utente. Questo approccio unisce la funzionalità all’eleganza del design ispirato al viaggio».
Questa suggestione tipologica sta alla base del progetto di laurea di Maarten de Ceulaer, designer olandese, sviluppato anni fa con il supporto del maestro artigiano della pelle Ralph Baggaley.
Di recente, il pezzo ha catturato l’attenzione di Nina Yashar della Nilufar Gallery di Milano che, intuendo il suo potenziale, ha esortato il designer a sviluppare l’intera collezione Suitcase, accompagnata da una meravigliosa selezione di colori accostabili liberamente.

TECNOLOGIA DINAMICA

ARCHITECTURE | PATH ARCHITECTS

Questo progetto riguarda uno stabilimento/ufficio di 8800 m² per Iran Tablo, uno dei principali produttori di quadri elettrici e fornitori di sistemi elettrici in Iran.
Il processo di progettazione si è concentrato sugli aspetti ingegneristici e sui valori funzionali, mantenendo al contempo una corretta coerenza visiva e una composizione spaziale adeguata. Mentre la geometria principale dell’edificio è rettilinea, il prospetto principale è caratterizzato da un’iconica scala gialla che parte dal piano terra e arriva fino al tetto dello stabilimento.
Questo “fulmine”, con i suoi tratti rigidi e sghembi, prosegue anche all’interno del piano uffici.
Dopo il Beaubourg di Parigi, ecco a NazarAbad una soluzione 2.0 dell’architettura ad alto quoziente tecnologico, dove però le “invenzioni” formali interagiscono brillantemente con il fatto tecnico.

Dynamic technology – This project concerns a factory/office of 8800 m² for Iran Tablo, one of the main manufacturers of electrical panels and suppliers of electrical systems in Iran.
The design process focused on the engineering aspects and functional values, while maintaining a correct visual coherence and an adequate spatial composition. While the main geometry of the building is rectilinear, the main facade is characterized by an iconic yellow staircase that starts from the ground floor and reaches the roof of the factory.
This “lightning”, with its rigid and crooked features, also continues inside the office floor.
After the Beaubourg in Paris, here in NazarAbad is a 2.0 solution of high-tech architecture, where however the formal “inventions” interact brilliantly with the technical fact.

L’ESTETICA DELLA SBAVATURA

FURNITURE | ATELIER SOHN

Il designer coreano Donghoon Sohn, fondatore dello studio omonimo, si concentra sulle proprietà degli oggetti e ne identifica le variabili in base all’interpretazione dei materiali e delle forme che ci circondano. Ma soprattutto cerca di capire quali possono essere i margini di innovazione e i nuovi processi di realizzazione rispetto a tutto ciò che è consolidato.

Questo approccio lo spinge alla creazione di opere basate su una vera e propria transizione sensoriale.

Lo dimostra soprattutto la capsule collection di complementi d’arredo B.S.P., totalmente autoprodotta, frutto di un uso disinibito delle lastre di tecnomateriale interconnesse da resine fluide.

Queste ultime, in colori diversi, hanno un preciso ruolo costruttivo ma vengono pensate come elemento di identificazione dell’oggetto: sono proprio le sbavature tra una tavola e l’altra a decretare la forte identità della collezione, che sfugge a ogni possibile classificazione del gusto.

 

The aesthetics of deburring – Korean designer Donghoon Sohn, founder of the eponymous studio, focuses on the properties of objects and identifies their variables based on the interpretation of the materials and shapes that surround us. But above all, he tries to understand what the margins of innovation and new manufacturing processes can be compared to everything that is consolidated.

This approach pushes him to create works based on a real sensorial transition.

This is demonstrated above all by the capsule collection of furnishing accessories B.S.P., entirely self-produced, the result of an uninhibited use of technomaterial sheets interconnected by fluid resins.

The latter, in different colors, have a precise constructive role but are conceived as an element of identification of the object: it is precisely the smudges between one sheet and the other that decree the strong identity of the collection, which escapes any possible classification of taste.

The design intervention generates an image that is nothing short of exuberant, with even baroque accents. Let’s not forget that this chromatic solution winks at the Indian tradition, made of bright and variegated colors.

Furthermore, the static nature of the exhibition contrasts with a rhythmic circulation and a stratified landscape.

DOPO L’AZZURRO, IL VERDE

RETAIL | MUSE LAB

L’immaginario legato all’acqua si trasforma. L’idea dell’azzurro cristallino si evolve verso una tonalità del tutto insospettabile, derivante dal verde.

Immerso in un parco giochi monocromatico di colori e geometrie, il nuovo showroom di MuseLAB si discosta dai layout di vendita al dettaglio convenzionali reinventando l’esperienza del lounge dedicato all’arredo bagno. Il flagship store Sorbet (del marchio Aquant), situato a Mumbai, appare come un insieme volumi monolitici verde chiaro e vellutato, che contrastano con il rosso bacca di soffitto e impianti.

L’intervento di design genera un’immagine a dir poco esuberante, con accenti perfino barocchi. Non dimentichiamo che questa soluzione cromatica strizza l’occhio alla tradizione indiana, fatta di colori vivaci e variegati.

Inoltre, la staticità dell’esposizione contrasta con una circolazione di tipo ritmico e un paesaggio stratificato.

 

After light blue, green – The imagery linked to water is transformed. The idea of crystalline blue evolves towards a completely unsuspected shade, deriving from green.

Immersed in a monochromatic playground of colors and geometries, the new showroom of MuseLAB departs from conventional retail layouts by reinventing the experience of the lounge dedicated to bathroom furnishings. The Sorbet flagship store (of the Aquant brand), located in Mumbai, appears as a set of monolithic volumes of light and velvety green, which contrast with the berry red of the ceiling and systems.

The design intervention generates an image that is nothing short of exuberant, with even baroque accents. Let’s not forget that this chromatic solution winks at the Indian tradition, made of bright and variegated colors.

Furthermore, the static nature of the exhibition contrasts with a rhythmic circulation and a stratified landscape.

COLORI DA GIARDINO

OUTDOOR | NENDO

Hana-arashi è la serie di arredi da outdoor in tessuto riciclato Paola Lenti dal design sobrio e colorato. Nell’inedita collezione, Oki Sato, alias Nendo, ha modellato lampade, sedute, tavolini e cestini, unendo ritagli tessili derivanti da scarti di produzione, in particolare del tessuto Maris. Il designer nipponico ha creato pezzi unici dalle linee curve, piegandoli e avvolgendoli su sé stessi, fino a creare prodotti dal forte valore estetico e progettuale.

Il tessuto a rete Maris è riciclabile, costituito al 100% di polipropilene, impermeabile e disponibile in 180 tonalità di colori; e può essere sovrapposto e saldato grazie al basso punto di fusione del materiale, evitando l’utilizzo di fili. Proprio questi aspetti tecnici hanno consentito di ottenere i fantasmagorici mix di pattern e colori, che rendono inconfondibile e accattivante la collezione, oltre ad aumentare la forza strutturale dei singoli pezzi.

 

Garden colors – Hana-arashi is the series of outdoor furniture in recycled fabric by Paola Lenti with a sober and colorful design. In the new collection, Oki Sato, alias Nendo, has modeled lamps, chairs, tables and baskets, combining textile scraps from production waste, in particular from Maris fabric. The Japanese designer has created unique pieces with curved lines, folding and wrapping them on themselves, to create products with a strong aesthetic and design value.

The Maris mesh fabric is recyclable, made of 100% polypropylene, waterproof and available in 180 shades of colors; and it can be overlapped and welded thanks to the low melting point of the material, avoiding the use of threads. These technical aspects have made it possible to obtain the phantasmagorical mixes of patterns and colors, which make the collection unmistakable and captivating, as well as increasing the structural strength of the individual pieces.

MONTAGGIO CROMATICO A GENOVA

INTERIOR | PIA

Questo appartamento, oggi abitato da una giovane coppia, si trova all’ultimo piano di un antico edificio nel cuore di Genova. Le innumerevoli trasformazioni subite dall’immobile nel corso dei secoli, compresa la pesante ristrutturazione degli anni ’90, hanno consegnato uno spazio complesso e ricco di fascino, che i due progettisti (Alessandro Perotta e Valeria Iberto) hanno colto come sfida e come fertile preesistenza per la riorganizzazione degli spazi.

Partendo dal ridisegno di un ampio spazio giorno e dal riposizionamento della scala, si è lavorato su l’inserimento di nuovi materiali e colori che potessero trovare un punto di dialogo con l’esistente.

In questa logica si sono introdotti, in chiave quasi dadaista, dei colori primari che squarciano il luminosissimo volume bianco: il rosso delle porte, il giallo del mobile e il blu chiaro del camino piramidale.

 

Chromatic assemblage in Genoa – This apartment, now inhabited by a young couple, is located on the top floor of an ancient building in the heart of Genoa. The countless transformations that the property has undergone over the centuries, including the heavy renovation of the 90s, have created a complex and fascinating space, which the two designers (Alessandro Perotta and Valeria Iberto) have taken as a challenge and as a fertile pre-existence for the reorganization of the spaces.

Starting from the redesign of a large living space and the repositioning of the staircase, they worked on the insertion of new materials and colors that could find a point of dialogue with the existing one.

In this logic, primary colors were introduced, in an almost Dadaist key, that break up the very bright white volume: the red of the doors, the yellow of the furniture and the light blue of the pyramidal fireplace.