RESINA IN PASSERELLA

SET UP | GAETANO PESCE + BOTTEGA VENETA

La recente fashion week milanese ha visto la collaborazione tra un brand del lusso e un gigante del design italiano.

Bottega Veneta ha affidato a Gaetano Pesce l’allestimento della sala in cui ha sfilato la collezione primavera 2023. Il designer ha creato una vera a propria installazione site-specific con la materia che da decenni contraddistingue il suo lavoro a cavallo tra arte e progetto: la resina.

Sul pavimento ha fatto colare i polimeri in versione fluida in modo da creare enormi chiazze di diversi colori, ritoccate con dettagli pittorici. Lo stesso procedimento è stato applicato alle decine di sedie destinate agli spettatori, ognuna diversa dall’altra per tinta e conformazione delle macchie.

A sala vuota l’occhio percepisce il caleidoscopio cromatico, in gioco che riassume la ricerca espressiva e materica di Gaetano Pesce, in un conflitto tra allestimento provvisorio e durevolezza.

 

Resin on the catwalk – The recent Milan fashion week saw the collaboration between a luxury brand and an Italian design giant.

Bottega Veneta has entrusted Gaetano Pesce with the set up of the room in which he showed the spring 2023 collection. The designer has created a real site-specific installation with the material that has distinguished his work for decades between art and design: the resin.

On the floor he poured the polymers in a fluid version to create huge patches of different colors, retouched with pictorial details. The same procedure was applied to the dozens of chairs intended for spectators, each different from the other in color and shape of the spots.

When the room is empty, the eye perceives the chromatic kaleidoscope, at play that summarizes the expressive and material research of Gaetano Pesce, in a conflict between provisional setting and durability.

PRANZO A OZ

INTERIOR | LI XIANG

Sembra che la designer Li Xiang abbia la fiaba nelle vene. Nelle sue realizzazioni, quasi tutte a carattere collettivo, regna un’atmosfera surreale, vicina alle ambientazioni cinematografiche del Mago di Oz.

Lo dimostra anche il ristorante Meland, a Wuhan, in Cina. Sebbene attestato nella categoria luxury, si propone come un’interessante formula di intrattenimento per famiglie, in cui coniugare cibo, gioco e spettacolo visivo. Il paesaggio è dominato da arredi giocosi e da elementi decorativi sognanti, in cui si alternano tinte pastello e toni più audaci.

Le colonne simili a camini sono ricoperte di bolle trasparenti in policarbonato rosa pallido, al cui interno si trova l’area giochi per i bambini. Lì attorno sono distribuiti i tavoli da pranzo, soluzione che rende più facile per i genitori la sorveglianza.

 

Lunch in Oz – It seems that designer Li Xiang has a fairy tale in her veins. In her creations, almost all of a collective nature, a surreal atmosphere reigns, close to the cinematic settings of the Wizard of Oz.

This is also demonstrated by the Meland restaurant in Wuhan, China. Although certified in the luxury category, it is proposed as an interesting entertainment formula for families, in which to combine food, games and visual entertainment. The landscape is dominated by playful furnishings and dreamy decorative elements, in which pastel shades alternate with bolder tones.

The chimney-like columns are covered with transparent bubbles in pale pink polycarbonate, inside which is the children’s play area. The dining tables are scattered around there, a solution that makes surveillance easier for parents.

LA CASA SULLA PIATTAFORMA

INTERIOR | MATALI CRASSET

Elle Decor ha pubblicato di recente un servizio dedicato a un appartamento su due livelli ridisegnato da Matali Crasset, che noi vogliamo riproporre per il suo interesse cromatico. Si trova in Normandia e si affaccia sul mare. Per valorizzare questo rapporto visivo, la designer ha creato, in prossimità delle finestre, una sorta di palco in legno che permette la contemplazione del paesaggio.

Lo spazio domestico è costituito da volumi bianchissimi e da arredi prevalentemente in legno chiaro. Tuttavia, grande importanza viene attribuita anche al colore, che definisce gli spazi e dà identità diverse ai singoli elementi, in un contrappunto di cromie che non teme le tinte accese: dall’azzurro brillante all’arancione, dal verde prato al fucsia intenso. Questa soluzione crea veri e propri punti di intimità individuale.

 

The house on the platform – Elle Decor has recently published a service dedicated to a duplex apartment redesigned by Matali Crasset, which we want to propose again for its chromatic interest. It is located in Normandy and overlooks the sea. To enhance this visual relationship, the designer has created, near the windows, a sort of wooden stage that allows contemplation of the landscape.

The domestic space is made up of very white volumes and furniture mainly in light wood. However, great importance is also attributed to color, which defines the spaces and gives different identities to the individual elements, in a counterpoint of colors that does not fear bright colors: from bright blue to orange, from grass green to intense fuchsia. This solution creates real points of individual intimacy.

LA SIGNORA DELLE PERLE

ARTE | JAN HULING

Oggi si definisce “beadist” (“addetta alle perle”), ma Jan Huling ha iniziato come designer di prodotti. I suoi meticolosi rivestimenti in perline avvolgono, con il semplice ausilio di colla e filo, oggetti trovati, secondo un linguaggio che elude le categorie rigorose di arte e di artigianato.

Le sue opere, il più delle volte basate su bambole o forme di animali, attingono a un inconscio collettivo fatto di fiabe, miti e misteri. Le superfici sono simili a gemme e la sua tecnica minuziosa non fa che aumentare la sensazione generale di meraviglia in chi le osserva.

L’artista americana afferma di avere come obiettivo «la trasformazione di forme scultoree banali in opere d’arte spettacolari, significative e ipnotiche. Ogni pezzo è una meditazione di colore e forma, motivo e consistenza cui è permesso crescere organicamente senza schemi o schizzi. A ogni nuova fila di perline vedo più chiaramente emergere la personalità del pezzo e mi dice quale colore deve seguire, quale linea deve intersecare. Ascolto».

The lady of the beads – Today she calls herself a “beadist”, but Jan Huling started out as a product designer. Its meticulous beaded coverings envelop, with the simple help of glue and thread, found objects, according to a language that eludes the strict categories of art and craftsmanship.

His works, most often based on dolls or animal shapes, draw on a collective unconscious made up of fairy tales, myths and mysteries. The surfaces are similar to gems and her meticulous technique only adds to the general feeling of wonder in the viewer.

The American artist says you have as your goal “the transformation of banal sculptural forms into spectacular, meaningful and hypnotic works of art. Each piece is a meditation of color and shape, pattern and texture that is allowed to grow organically without patterns or sketches. With each new row of beads I see the personality of the piece emerge more clearly and it tells me which color it should follow, which line it should intersect. I listen”.

LA PISCINA METAFISICA

INTERIOR | JACQUEMUS

I progetti esperienziali dello stilista francese Jacquemus proseguono senza sosta. Dopo i pop-up store di Parigi (in rosa) e di Milano (in bianco), fruibili esclusivamente in distribuzione automatica, ecco un centro benessere temporaneo, a Londra, battezzato Le Bleu.

Per le soluzioni ambientali, il designer ha dichiarato di essersi ispirato alle atmosfere surreali dei film di Jacques Tati. Lo spazio è dominato da due tonalità di azzurro: quello più intenso riveste cabine e armadietti, mentre quello più chiaro caratterizza le piastrelle 10×10 di pavimento e pareti.

Un paesaggio onirico, perfino un po’ asettico, che ricorda le piscine del secolo scorso, grazie anche all’illuminazione brillantissima che cade dal soffitto bianco.

 

The metaphysical pool – The experiential projects of the French designer Jacquemus continue unabated. After the pop-up stores in Paris (in pink) and in Milan (in white), which can only be used in automatic distribution, here is a temporary wellness center in London, called Le Bleu.

For the scape solutions, the designer declared that he was inspired by the surreal atmospheres of Jacques Tati’s films. The space is dominated by two shades of blue: the more intense one covers cabins and lockers, while the lighter one characterizes the 10×10 tiles of the floor and walls.

A dreamlike landscape, even a little aseptic, reminiscent of the swimming pools of the last century, thanks also to the brilliant lighting that falls from the white ceiling.

ABITARE AUDACEMENTE

INTERIOR | MARIO MONTESINOS

L’appartamento riprogettato di recente da Mario Montesinos, architetto valenciano, si trova a Bologna e rispecchia in pieno il cromatismo tipico della Spagna meridionale. Insomma, una sensibilità caleidoscopica trapiantata nel cuore dell’Emilia Romagna.

Nonostante la palette molto limitata, la casa è dominata dai contrasti: tra verde lime e blu elettrico per gli arredi; tra arredi e pareti, tinteggiate da nuance neutre e fredde; e infine tra novità e preesistenza, rappresentata dal pavimento a opus incertum in marmo grigio.

Anche i dettagli risentono di quel tocco davvero originale e un po’ dissacratore, come l’illuminazione e gli scaffali tagliati al laser in contorni rocciosi, i tavoli da pranzo e caffè stampati in 3D con gambe dall’aspetto viscido e un ciondolo traslucido che potrebbe essere scambiato per una creatura degli abissi.

 

Living audacely – The apartment recently redesigned by Mario Montesinos, a Valencian architect, is located in Bologna and fully reflects the typical color scheme of southern Spain. In short, a kaleidoscopic sensitivity transplanted to the core of Emilia Romagna.

Despite the very limited palette, the house is dominated by contrasts: between lime green and electric blue for the furnishings; between furnishings and walls, painted in neutral and cold shades; and finally between novelty and pre-existence, represented by the opus incertum floor in grey marble.

Details also suffer from that truly original and somewhat desecrating touch, like the lighting and laser-cut shelves in rocky outlines, 3D printed dining and coffee tables with slimy-looking legs, and a translucent pendant that could be mistaken for an abysses creature.