L’INGRANAGGIO SOSTENIBILE

ARCHITETTURA | GÖTEBORG

L’edificio, a destinazione uffici, si presenta come un tronco di cono rovesciato, con la superficie a zig-zag. In virtù di quest’ultima soluzione, è stato ribattezzato “the cog” (“l’ingranaggio”, “kuggen” in svedese). Si trova alla periferia di Göteborg ed è stato progettato da Winngårdh Arkitektkontor.

L’area di Lindholmsplatsen, in fase di forte espansione, trae da questo intervento un forte impulso identitario. Circondato da un’edilizia lineare e anonima, esso è diventato quasi un simbolo della scena pubblica, ma anche un esempio di architettura sostenibile: i pannelli solari, integrati nel rivestimento, rendono autonomo a livello energetico.

I “denti” del corpo di fabbrica appaiono ancora più aguzzi per via delle finestre triangolari. Il manufatto appare come un elemento visivamente dinamico, grazie alla geometria complessa ma soprattutto per la palette cromatica. I progettisti hanno deciso di alternare rosso, arancio e rosa (tutti decisamente saturi), rompendo il pattern, qua e là, con accenti verde chiaro.

INVERNO SATURO

FASHION | PREVIEW FW 2019-20

L’uso del colore è una costante della moda, specialmente femminile. Anche se più presente sulle passerelle che nella vita reale, esso non finisce di mostrare dimostra la propria efficacia espressiva: una nuance precisa e sofisticata può “nobilitare” anche un modello particolarmente banale o tradizionale.

Colours.it ha buttato lo sguardo sulle sfilate di Parigi per l’autunno-inverno 2019, registrando soluzioni cromatiche accese e decisamente sature. Un abito intero monocromatico rappresenta sempre la formula di maggior impatto visivo durante il fashion show.

La femminilità ruggisce ancora in rosa e rosso, ma si vanno riaffermando colori “difficili” come il viola e il verde, mentre si va articolando la gamma dei blu, tra l’elettrico e il polvere.

Nelle foto, da sinistra a destra, modelli di Balenciaga, Comme des Garçons, Givenchy, Valentino, Nina Ricci e Stella McCartney.

ESORDIO COLORATO

DESIGN | BANNACH

Nel 2018 lancia una collezione di arredi autoprodotta e, agli inizi del 2019, vince il German Design Award. Un debutto in grande stile per Moritz Bannach, che propone una linea di arredi realizzati in stretta collaborazione con selezionati laboratori artigianali tedeschi per garantire qualità e sostenibilità. Il processo di produzione combina tecnologie innovative e metodi tradizionali.

Fra questi ultimi, la laccatura, per la quale il designer individua dei colori audaci e ben saturi, come il rosa, il verde bottiglia e l’arancio. Questi convivono, in un coraggioso match, nel tavolo Abbondio, costruito mediante intersezione di lastre (che si trasformano in piani cromatici), secondo una reminiscenza chiaramente modernista.

Bannach, che vive e lavora a Berlino, compie un lavoro di sintesi tra discipline progettuali e visive, ma il colore diventa il primo fattore di identificazione del marchio, senza mezzi termini.

PIXEL SUL TERRITORIO

ARTE | LIGAMA

Dire che Ligama è uno street artist è forse riduttivo. Il giovane artista siciliano intrattiene con il contesto fisico un rapporto molto più complesso e viscerale.
Ligama crea pattern giganti, generati liberamente o dall’ingrandimento di immagini reali. ciascuna porzione cromatica ha contorni irregolari e manuali, a sottolineare l’aspetto emotivo del messaggio artistico. I macro-pixel, che vanno a formare palette armoniche o contrastate, vengono poi dipinte su superfici murarie esistenti, di qualunque natura, dalla casetta rurale diroccata alla facciata urbana, fino all’interno di un edificio pubblico.
Attualmente l’artista è impegnato in un viaggio nell’entroterra della Sicilia nel progetto “Uncommissioned Landscape Manipulation”, attraverso cui attua una consapevole trasformazione del territorio: interviene sui ruderi abbandonati, interrompendo di fatto una tradizione visiva tipica del paesaggio stesso, ri-attribuendo interesse e “significato” ai suoi frammenti.

LA DANZA DEI RETTANGOLI

ARCHITETTURA | DÜSSELDORF

Il settore del tessuto urbano di Düsseldorf affacciato sul Reno rappresenta un vero e proprio laboratorio di architettura contemporanea. Interessantissimo di giorno, poiché offre concetti di riflessione; spettacolare di notte, poiché luce e colore creano un paesaggio ad alta carica visiva.
In un lotto stretto ma sviluppato in profondità sorge un edificio progettato dallo studio di William Alsop, originariamente destinato a uffici, ma riconvertito a hotel nel 2013.
Un parallelepipedo assai rigoroso si smaterializza visivamente in virtù della grafica del trattamento delle facciate.
Il manufatto è rivestito da 2200 pannelli di vetro stampato con un ristretto numero di colori – elementari ma non banali: giallo, rosso, verde salvia, bianco gesso, nero, blu notte , con moderata presenza di arancio cupo – combinati secondo un pattern di rettangoli dalle dimensioni assai variabili.

COLORE E LUCE A MANHATTAN

INTERIOR | INÉS ESNAL

L’androne condominiale è spesso un luogo di solo transito, anche se in altre epoche aveva il compito di rivelare verso la strada e alle persone avventizie un’idea di magnificenza e di appartenenza borghese.

La lobby di un edificio residenziale di New York, dal sapore scarno e minimalista, è il teatro di una performance cromatica tridimensionale di Inés Esnal, artista adottata dalla stessa metropoli. Sfruttando la luce naturale che passa attraverso tre lucernari ai margini del soffitto, la Esnal crea dei paraboloidi iperbolici mediante cavi colorati, realizzando sfumature come se questi fossero dei pixel lineari. Le tinte sono vivaci, con preminenza dell’azzurro e dell’arancio.
A ciò sui aggiunge anche l’effetto della luce diurna, che contribuisce, dall’alto verso il basso, all’effetto chiaroscurale.
Così la grande scatola brutalista in cemento armato prende vita.