IL PONTE DEI BIMBI

ARREDO URBANO | PERTH, AUSTRALIA

Le foto riguardano il modellino di progetto, ma la passerella pedonale è effettivamente in esecuzione dal 2012 e in fase di ultimazione. In attesa di vedere le immagini del ponte percorso dai bambini, mostriamo l’anteprima di un intervento che oltrepassa la semplice dimensione dell’arredo urbano.

L’icona dell’arcobaleno significa inclusione e fratellanza. E il Kid’s Bridge vuole creare connessione anche territoriale. È stato pensato per collegare le aree esterne del Perth Children Hospital e del QEII Medical Center con il King’s Park, rendendo attrattiva e piacevole la permanenza nelle strutture ospedaliere.

Per i piccoli degenti si delinea una passeggiata lungo un percorso curvilineo, ad alta quota, con forte variazione prospettica tra natura e artificio. Ma soprattutto li attende un cammino colorato con le tinte dell’arcobaleno, che caratterizzano sia il pavimento che i parapetti

VERNICE, GEOMETRIA, COLORE

INTERIOR | JUST BUFFALO LITERARY CENTER

Non è la prima volta che recensiamo/commentiamo un progetto con una sola foto. Ma questa è sufficiente per aprire un approccio creativo mondo.

Julian Montague, un giovane grafico, illustratore e artista statunitense, è stato chiamato per un’installazione pittorico/cromatica presso il Just Buffalo Literary Center, nella città in cui risiede. «Ho dipinto una super grafica sulle pareti della toilette del Just Buffalo Literary Center. A causa delle sue dimensioni ridotte è un po’ difficile documentare l’intera stanza, questo è stato l’unico angolo che ha reso una fotografia avvincente» racconta lo stesso Julian a commento di questa foto condivisa su Instagram.

Sul piano metodologico, mettiamo in luce la potenza del colore (coniugato alla macro-geometria) nel conferire identità a un luogo molto marginale di un edificio pubblico. Con la complicità di una semplice vernice.

IL DIVANO VISIONARIO

ARREDO | SUPERSTUDIO

Tra le numerose proposte del Design Radicale – siamo nell’ultimo scorcio degli anni ’60 del secolo scorso – troviamo il divano Sofo, disegnato dal Superstudio e prodotto da Poltronova nel 1968.

Siamo in una fase storica di grandi cambiamenti sociali e culturali che, sul piano del gusto e degli stili, strizzavano l’occhio al Pop e alle sperimentazioni psichedeliche. E questo divano contribuisce alla trasformazione del paesaggio domestico attraverso i suoi colori esplosivi, la modularità e la perfetta impilabilità dovuta alla forma della massa poliuretanica. Proprio le tinte del rivestimento rappresentano la novità più dirompente di questo modello: su uno sfondo fucsia o verde lime, una doppia striscia a contrasto.

In una delle foto, siedono su Sofo sono proprio due dei giovanissimi designer: Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, entrambi scomparsi di recente.

BIRRA SHOCKING

INTERIOR | OMNIPOLLO

Anche la birra è espressione delle culture urbane. Non solo Omnipollo sperimenta nuovi gusti, ma studia l’immagine di bottiglie e lattine attraverso la collaborazione con artisti legati al mondo street. Contribuisce così a consolidare l’immaginario pop, fatto di grafiche energetiche e psichedeliche.

L’azienda svedese ha inaugurato poco tempo fa una birreria ad Amburgo, il cui interior riflette esattamente quella filosofia. Nulla di glamour. Situato in una posizione un po’ marginale, è segnalato da un’insegna al neon, rapido collegamento con gli anni ’80.

Il disegno degli interni conserva le preesistenze edilizie, a partire dagli archi in mattoni, ma inonda lo spazio con vernici e resine dai colori shocking. Unico elemento decorativo aggiunto, la pannellatura lignea sui pilastri, dal margine a zig-zag.

Fucsia, rosso e giallo creano un’insolita parentesi underground nel grigiore della città tedesca.

COLORE AMBIENTALE

ARTE | FRANCO SUMMA

La recente scomparsa di Franco Summa è un’occasione per ricordarne il contribuito anche in tema di cromatologia. Ante litteram ha incardinato il proprio lavoro sul tema delle installazioni negli spazi aperti, intensificati nelle valenze estetiche-simboliche per una lettura più attenta dei luoghi della vita. Da qui, la definizione di “arte ambientale”, fortemente relazionale ed emozionale rispetto alla collettività.

La mancanza di attenzione progettuale tipica di tanti contesti urbani viene colmata anche attraverso l’uso del colore applicato ai volumi dell’installazione. Lontano da ogni banalizzazione associata ai colori primari, l’artista pescarese elabora una sorta di “arcobaleno culturale”: una doppia serie di dodici colori saturi alternati secondo un ordine significante. Nei parallelepipedi posati sotto il cielo, le tinte accostate lungo gli spigoli creano un effetto cinetico, con variazioni percettive in base al punto di osservazione.

COLORE CHE SCENDE, COLORE CHE SALE

ARCHITETTURA | SCALE

Negli edifici collettivi di grandi dimensioni è stata scalzata dall’ascensore. Negli spazi abitativi è ridotta al minimo per ingombro geometrico e visivo… eppure, grazie all’uso del colore, la scala interna (e non solo) sta vivendo una vera e propria riscossa progettuale.

La principale fonte di stimolo creativo sta proprio nella sua tridimensionalità dinamica, che fa correre l’occhio sui parapetti e sulle sequenze di gradini. Che sia in posizione obliqua o attorcigliata su se stessa, che sia protagonista o marginale, con semplice funzione di collegamento verticale, il corpo scale diventa elemento di spettacolo visivo, se osservato dal basso, con lo sguardo sui parapetti, o dall’altro, con la gradinata in primo piano.

Anche applicata a una semplice vernice, la sperimentazione cromatica è in grado di riqualificare perfino una scala realizzata in cemento armato a vista, in un edificio moderno o in un parcheggio multipiano.