NUANCE METEOROLOGICHE

FURNITURE | ALPI

Alpi, leader nella produzione di superfici decorative in legno composto, ha presentato il risultato della nuova collaborazione con Konstantin Grcic in una mostra intitolata “Prevalentemente soleggiato con rovesci sparsi”, andata in scena lo scorso 24 ottobre a Milano.

Grcic racconta la propria interpretazione del prodotto Alpi attraverso un approccio artistico e tecnologico innovativo, che si concretizza in una serie di totem e volumi dalle geometrie irregolari, che si sviluppano per lo più in altezza con angolature dall’andamento imprevedibile. Sei oggetti rivestiti con finiture lignee progettate dallo stesso designer: in Arcobaleno, Raggiosole e Nebbia Mattutina i colori si alternano in una sequenza programmata. Da lontano l’effetto dei colori è sfumato, da vicino si ha l’illusione di una venatura quasi naturale.

Konstantin Grcic, che ha reinterpretato il materiale ligneo all’insegna del binomio colore e grafica, ha dato vita a delle superfici dal carattere arcano.

 

Meteorological nuances – Alpi, a leader in the production of decorative surfaces in composite wood, presented the result of the new collaboration with Konstantin Grcic in an exhibition entitled “Mostly sunny with scattered showers”, which took place last October 24th in Milan.

Grcic explains his interpretation of the Alpi product through an innovative artistic and technological approach, which takes the form of a series of totems and volumes with irregular geometries, which mostly develop in height with unpredictable angles. Six objects covered with wooden finishes designed by the same designer: in Arcobaleno, Raggiosole and Nebbia Mattutina the colors alternate in a programmed sequence. From afar the effect of the colors is nuanced, up close you have the illusion of an almost natural grain.

Konstantin Grcic, who reinterpreted the wooden material in the name of the combination of color and graphics, gave life to surfaces with an arcane character.

PROFUMI DA VEDERE

ARCHITECTURE | LANCÔME

Il savoir-faire e la tradizione della profumeria francese sono al centro dei valori di Lancôme. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il 16 e 17 settembre scorsi Lancôme ha aperto al pubblico l’iconica tenuta Domaine de la Rose a Grasse. Gli ospiti si sono immersi nell’universo della celebre maison francese, concedendosi un tour di un’ora alla scoperta del patrimonio vivente della tenuta: i campi floreali dove vengono coltivate una dozzina di piante profumate, la distilleria per scoprire tutto sul profumo, dal fiore alla bottiglia, e soprattutto la Rose House, che include un organo profumato unico nel suo genere.

Lo studio Nem Architectes ha creato un’atmosfera potentemente immersiva, dove vista e olfatto generano un sodalizio mai visto prima. Quella che apparirebbe sul piano architettonico come una normale residenza provenzale, con il color rosa si trasforma in un luogo altamente esperienziale.

 

Perfumes to see – The savoir-faire and tradition of French perfumery are at the heart of Lancôme’s values. On the occasion of European Heritage Days, Lancôme opened the iconic Domaine de la Rose estate in Grasse to the public on last 16 and 17 September. The guests immersed themselves in the universe of the famous French maison, indulging in a one-hour tour to discover the living heritage of the estate: the floral fields where a dozen fragrant plants are grown, the distillery to discover everything about the perfume, from the flower to the bottle, and especially the Rose House, which includes a one-of-a-kind scented organ.

The Nem Architectes studio has created a powerfully immersive atmosphere, where sight and smell generate a partnership never seen before. What would appear on an architectural level as a normal Provençal residence, with the color pink transforms into a highly experiential place.

BAMBOLINE GEOMETRICHE

OBJECT | HERMÈS

Sotto il marchio Petit H, Hermès fa confluire gli oggetti per la casa creati principalmente da designer esterni. Ciò fa parte del vasto programma della maison francese per la messa a punto di prodotti per la casa accoglienti e ovviamente lussuosi.

Una proposta di spicco è rappresentata da una serie di contenitori disegnati da Renaud Meunier nell’ambito della Écal, celebre scuola di design svizzera. Partendo dal concetto tipologico sotteso alle matrioske, il progettista ne semplifica ulteriormente la forma e disegna una collezione di scatole-nelle-scatole (nesting boxes), dotate anche di una forte carica decorativa.

La personalità di questi oggetti è rafforzata da un sistema di apertura a zip obliqui (lungo la superficie curva) e dalla vivacissima palette cromatica che differenzia le numerose pezzature.

In questa operazione non poteva mancare il materiale iconico del brand parigino: il cuoio.

 

Geometric dolls – Under the Petit H brand, Hermès brings together objects for the home created mainly by external designers. This is part of the French fashion house’s vast program for developing welcoming and obviously luxurious products for the home.

A prominent proposal is represented by a series of containers designed by Renaud Meunier in the context of Écal, the famous Swiss design school. Starting from the typological concept underlying the nesting dolls, the designer further simplifies their shape and designs a collection of nesting boxes, also endowed with a strong decorative power.

The personality of these objects is reinforced by an oblique zip opening system (along the curved surface) and by the lively color palette that differentiates the numerous sizes.

In this operation, the iconic material of the Parisian brand could not be missing: leather.

LE STELLE CHE RESPIRANO

ART | OTTO PIENE

I moduli espressivi di Otto Piene, artista tedesco naturalizzato statunitense, è abbastanza multiforme, ma la sua ricerca si incardina nel filone cinetico. Piene crea opere sia su tela sia site specific, combinando luce, fuoco e movimento, combinando l’arte d’avanguardia con la tecnologia più recente. Esse posseggono un carattere universale, il cui significato viene stabilito dagli stessi spettatori attraverso emozioni ed esperienze.

Nell’installazione Langen Stars (“Le stelle lunghe”), ospitata dal National Museum di Breslavia e conclusasi lo scorso giugno, l’artista ha creato un mondo basato sull’empatia e sull’uguaglianza attraverso il movimento e il colore.

Le sculture si gonfiano e si sgonfiano, si alzano e crollano, muovendosi in un ritmo ipnotizzante. Danno l’impressione di creature quasi viventi che attirano il visitatore, favorendo l’interazione.

 

Breathing stars – The expressive modules of Otto Piene, a German naturalized American artist, are quite multifaceted, but his research hinges on the kinetic vein. Piene creates works both on canvas and site specific, combining light, fire and movement, combining avant-garde art with the latest technology. They possess a universal character, the meaning of which is established by the spectators themselves through emotions and experiences.

In the installation Langen Stars (“The long stars”), hosted by the National Museum of Wroclaw and concluded last June, the artist has created a world based on empathy and equality through movement and colour.

The sculptures inflate and deflate, rise and fall, moving in a mesmerizing rhythm. They give the impression of almost living creatures that attract the visitor, encouraging interaction.

DAL TAVOLINO ALLA CITTÀ

FURNITURE | KARIM RASHID

La creatività dinamitarda di Karim Rashid si esplica anche nei prodotti dalla forma più elementare. Per la lituana Vadasiga ha appena creato una collezione di side table denominata Ikon Cities. Altre sei collezioni appariranno nei prossimi tempi.

Il tavolino è ricavato da una lastra d’acciaio tagliata al laser e verniciata con polveri epossidiche.

Questa serie ha un significato speciale: le grafiche fresate sul piano d’appoggio rappresentano gli stemmi di dieci città della Lituania, cui il designer vuole rendere omaggio.

Questo sistema di tavoli modulari è accattivante soprattutto per i suoi colori vivaci, tipici dei lavori di Karim, che si aggiungono alla facilità d’uso e alla agevolezza dello stoccaggio.

Al di là della specifica ispirazione, le icone sono di per sé opere d’arte astratta, che possono decorare qualsiasi spazio interno.

 

From the table to the city – Karim Rashid’s explosive creativity is also expressed in products with the most basic shapes. For the Lithuanian Vadasiga he has just created a collection of side tables called Ikon Cities. Six more collections will appear in the near future.

The coffee table is made from a laser-cut steel plate painted with epoxy powders.

This series has a special meaning: the graphics milled on the table top represent the coats of arms of ten cities in Lithuania, to which the designer wants to pay homage.

This system of modular tables is captivating above all for its bright colours, typical of Karim’s works, which add to the ease of use and ease of storage.

Beyond the specific inspiration, the icons themselves are works of abstract art, which can decorate any interior space.

CROMODRAMMA

FASHION | ALEXANDER MCQUEEN

Le creazioni di Alexander McQueen hanno sempre manifestato un impianto severissimo, quasi scultoreo. Tutta l’austerità dell’epoca elisabettiana viene continuamente trascritta in chiave contemporanea attraverso linee rigorose, che lasciano poco spazio alla decorazione grafica.

Tuttavia, per la collezione pre-fall 23, Sarah Burton, direttrice creativa della maison londinese, apre una parentesi interessante sull’uso del colore applicando su un abito da uomo dei motivi astratti e sfumati, che sembrano usciti dalle bombolette di un writer o da un microscopio elettronico.

Un impinto decisamente tailoring viene dissacrato da chiazze a colori luminosi, caotici, ma ben armonizzati, che vengono applicati anche sulla clutch.

 

Chromodrama – Alexander McQueen’s creations have always displayed a very severe, almost sculptural structure. All the austerity of the Elizabethan era is continuously transcribed in a contemporary key through rigorous lines, which leave little room for graphic decoration.

However, for the pre-fall 23 collection, Sarah Burton, creative director of the London fashion house, opens an interesting parenthesis on the use of color by applying abstract and shaded motifs to a men’s suit, which seem to come out of a writer’s spray cans or from an electron microscope.

A decidedly tailoring imprint is desecrated by patches of bright, chaotic but well-harmonized colors, which are also applied to the clutch.