LA FIAMMA NCS

ARCHITETTURA | JEAN NOUVEL

Possiede una fortissima carica emozionale, ma è il frutto di una fortissima razionalità progettuale. Jean Nouvel ha progettato la torre per uffici recentemente inaugurata nell’area portuale di Marsiglia, che si colloca in un paesaggio fortemente artificializzato e “tecnico”.

Le facciate dell’edificio sono composte da una fitta sequenza di pannelli e componenti che attribuiscono alle superfici una spiccata tridimensionalità e un’insolita leggerezza.

Fondamentale è il coinvolgimento del Sistema NCS. L’architetto seleziona una trentina di nuance comprese tra il rosso e il blu, dai toni più accesi a quelli più tenui, distribuiti sulle facciate in senso asimmetrico ma ordinato per gradazione. Come si compenetrano gli strati costruttivi, così si sovrappongono anche i codici colore, determinando gradazioni complesse.

Una fiammata che si stempera verso l’azzurro, con un impatto paesaggistico unico e dinamico.

DAL MARRONE AL VERDE

INTERIOR | LOUIS VUITTON

È innegabile che Virgil Abloh ha guidato Louis Vuitton verso una traiettoria completamente nuova, fondendo il lusso con uno stile da strada come nessun altro. Il tocco magico del direttore creativo non si manifesta solo attraverso gli sguardi sulla passerella, ma anche nel regno della vendita al dettaglio.

L’ultimo pop-up sore del marchio di moda francese a New York lo dimostra. Il Lower East Side di solito è considerato troppo spigoloso per essere associato al livello più alto della moda, ma è proprio qui che è emerso lo spazio commerciale pop-up più sorprendente di Louis Vuitton fino ad oggi. Sia la facciata che l’interno sono immersi in una tonalità verde brillante. Una scelta a dir poco sbalorditiva, soprattutto perché la maison parigina ha orientato le proprie palette verso tutt’altro range cromatico (primo fra tutti il marrone).

Cosa c’è dentro? Soltanto la collezione uomo a/i 2019 di Louis Vuitton. La boutique è rimasta aperta fino al 21 luglio.

ABITARE IN UNA NUVOLA GRIGIA

INTERIOR | MATT WOODS

Nel progettare una villa non particolarmente grande, il designer australiano Matt Woods affronta il tema del colore delle pareti in termini decisamente audaci, sebbene il colore prescelto è il grigio.

Perché allora la scelta è ardita? Innanzitutto perché avvolge con una medesima (e insolita) tinta l’intero spazio abitativo, che comprende perfino un living a doppia altezza, superando brillantemente il rischio di monotonia. E poi perché, senza la pretesa di imitare la texture del cemento armato a vista, fa introdurre nella tinteggiatura l’effetto nuvolato che, da una certa distanza, l’occhio ricompone parzialmente in una superficie più soft della semplice tinta unita.

Su questo sfondo si muovono arredi dalle tonalità basse: lavagna, legno naturale, azzurro polvere. E il vuoto prevale sul pieno.

SENTIERI ARCOBALENO

FOTOGRAFIA | DANIEL MERCADANTE

Nell’immaginario contemporaneo, l’insieme dei colori arcobaleno è sinonimo di pace e di uguaglianza dei diritti a tutto campo. Nel lavoro di Daniel Mercadante, quella palette taglia le tenebre, con tutte le implicanze simboliche e poetiche di questo messaggio.
Al di là della consueta attività di film maker svolta con la propria moglie, Mercadante realizza queste foto a lunga esposizione (15-60 sec.) in cui l’arcobaleno luminoso attraversa paesaggi oscuri e selvatici. Una volta installata la fotocamera, l’artista statunitense corre con un apparecchio luminoso avvolto nelle gelatine colorate, generando una scia fluttuante e splendente.
Poche tinte per vedere il mondo con occhio libero e orientato al progresso.

È CHIARO IL MESSAGGIO?

GRAPHICS | LATITUDE GROUP

A dispetto della loro tecnicità del loro carattere marcatamente infrastrutturale, i parcheggi rappresentano occasioni progettuali di grande interesse sul versante della comunicazione visiva e del wayfinding.

Nel parcheggio QV Melbourne, lo studio australiano Latitude Group ha affrontato questo tema in termini particolarmente incisivi. Lo spazio è tinteggiato interamente di bianco, con evidenti ricadute in termini di illuminazione e di gradevolezza. I percorsi sono specificati da diciture giganti – probabilmente per privilegiare la percezione a lunga distanza – dove ciascuna lettera presenta un colore (sempre molto acceso) diverso dalle altre. Dove i caratteri tipografici si sovrappongono parzialmente, si usa la stessa mescolanza tra le due tinte.

Anche se il messaggio rischia di apparire poco chiaro a livello visivo (soprattutto per via delle sovraimpressioni), il progetto di Latitude gestisce con grafica e colore un paesaggio altamente artificiale in termini decisamente nuovi.

PATTERN 3D

ARTE | DONALD JUDD

Donald Judd (1928-’94) è una figura di riferimento nella storia dell’arte americana del dopoguerra. Dal 1964 coinvolge nel processo creativo fabbricanti di lamiera per la realizzazione dei suoi lavori in ferro zincato, alluminio e acciaio inox, eliminando dallo studio dell’artista qualsiasi esecuzione pratica. Questa scelta ha avuto una grande importanza per la generazione di artisti concettuali: le idee possono esistere come arte indipendentemente dalla loro materializzazione.
Le “Progressioni” si basano sul ritmo geometrico e cromatico: elementi scatolari verniciati con colori assai accesi e contrastanti, connessi fra loro lungo i risvolti. Anche questi ultimi partecipano all’espressività dell’artefatto.

I volumi cromatici sono installati direttamente sul pavimento, poiché Judd considerava lo spazio stesso un’entità altrettanto essenziale quanto le superfici industrializzate con cui sono costruiti i suoi oggetti.
Al Moma di New York è in programma una mostra monografica per il 2020.